Jenny Cantarero è la vittima di un brutale femminicidio avvenuto nella serata di venerdì a Misterbianco, Comune in provincia di Catania. La ragazza, 27 anni e madre di una bimba di 4, è stata raggiunta all’uscita del panificio presso cui presta servizio da parte di un uomo sullo scooter e con il casco in testa, che l’ha freddata con tre colpi di arma da fuoco, di cui due esplosi in pieno volto. Un dramma terribile, con la mamma di Giovanna (per tutti Jenny, appunto) che, in lacrime, gridava ai presenti che si trattava di sua figlia. Stando a quanto ricostruito dalla trasmissione televisiva di Rai Due “Ore 14”, condotta da Milo Infante, fra il presunto assassino e la vittima ci sarebbe stata una relazione definita “burrascosa” dalla Procura.



Si sospetta che il killer sia un 30enne sposato e dipendente di una sala slot, resosi immediatamente irreperibile dalle forze dell’ordine a seguito dell’accaduto. L’inviata, Nicole Di Giulio, ha evidenziato che, nel frattempo, stanno continuando le ricerche da parte dei carabinieri dell’assassino e che “fondamentale è stata per gli investigatori una registrazione di una telecamera che ha immortalato il passaggio dell’assassino a bordo di una moto, anche se aveva il volto coperto”.



JENNY CANTARERO, KILLER HA LEGAMI CON LA CRIMINALITÀ PRESENTE IN PROVINCIA DI CATANIA?

Nel prosieguo del collegamento audiovisivo con gli studi della trasmissione “Ore 14”, Nicole Di Giulio ha sottolineato che la collega del panificio che ha assistito all’omicidio di Jenny Cantarero non ha avuto modo di fornire elementi utili alle indagini agli inquirenti, in quanto, come asserito in precedenza, l’assassino ha agito a volto totalmente coperto, con indosso un casco da motociclista.

Se i sospetti delle forze dell’ordine si rivelassero fondati, tuttavia, si tratterebbe di una persona che avrebbe legami con gruppi criminali nel territorio etneo, ma su questo aspetto si attendono ulteriori sviluppi per fare maggiore chiarezza.