L’omicidio di Jessica Faoro, uccisa nella notte tra il 6 e il 7 febbraio del 2018 con 85 coltellate inferte dall’ex tranviere di Milano Alessandro Garlaschi, torna a fare parlare di sé. Proprio in queste ore, infatti, è stato rigettato il ricorso contro la sentenza d’appello, con la Corte di Cassazione che ha confermato la condanna all’ergastolo per l’uomo accusato di averla assassinata. Ricordiamo che, in base a quanto emerso negli anni nelle varie aule di tribunale, la giovane fu preda della furia omicida di Garlaschi, del quale da alcuni giorni era ospite e che poi cercò di bruciare il cadavere della ragazza, perché avrebbe rifiutato le sue avance sessuali.



Giova rammentare anche che l’uomo era stato condannato all’ergastolo sia in primo grado che in appello, ma il 41enne aveva deciso nel 2020 di tentare ancora la strada della Cassazione. Tuttavia, stando alle parole pronunciate ai microfoni de “La Repubblica” dall’avvocato della madre di Jessica, Eliana Capizzi, “la Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso per Cassazione presentato nell’interesse dell’imputato. Ha, pertanto, accolto appieno le nostre richieste di parte civile e del procuratore generale, al contempo confermando la condanna all’ergastolo”.



OMICIDIO JESSICA FAORO, L’AVVOCATO DELLA MADRE: “FINALMENTE FATTA GIUSTIZIA”

In merito all’omicidio di Jessica Faoro, nell’ambito dell’intervento sulle colonne de “La Repubblica”, il legale della madre della vittima ha sottolineato con soddisfazione la decisione della Cassazione di confermare l’ergastolo nei confronti di Alessandro Garlaschi: “Abbiamo sempre riposto estrema fiducia nel fatto che Jessica ricevesse definitiva adeguata giustizia e ieri è stato finalmente il grande giorno”. D’altro canto, quel macabro delitto sconvolse l’opinione pubblica, tanto che la Corte d’assise d’Appello scrisse che si era trattato di un’atroce morte, che fu “indirettamente agevolata dalla condizione di abbandono, di solitudine e dal venir meno di ogni tutelante sostegno emotivo che ha scandito e caratterizzato la sua breve esistenza in vita”. Si chiude dunque una triste pagina di cronaca nera della nostra Italia, nella quale, ancora una volta, una donna è morta per mano di un uomo.

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