L’omicidio di John Lennon avvenne la sera dell’8 dicembre del 1980 mentre l’ex cantante dei Beatles stava rincasando insieme alla moglie Yoko Ono nella sua casa al Dakota Building, il palazzo di New York affacciato su Central Park dove la coppia risiedeva insieme al figlio John. Ad ucciderlo fu uno squilibrato, il 25enne Mark David Chapman. Quel giorno Lennon e Yoko Ono avevano posato per la fotografa Annie Leibovitz: insieme erano stati protagonisti di uno shooting da cui sarebbe stata poi ricavata la celebre copertina di Rolling Stone del 22 gennaio 1981, quella in cui Lennon, nudo, avvolge e bacia ad occhi chiusi la Ono, interamente vestita di nero e con gli occhi aperti. Quello stesso giorno, però, Lennon aveva fatto anche un’altra cosa: autografato una copia di Double Fantasy, il suo ultimo disco e il primo a partire dal 1974.



JOHN LENNON, L’OMICIDIO PER MANO DI MARK DAVID CHAPMAN

Chapman, come detto, era uno squilibrato. Un’infanzia difficile, caratterizzata da un padre violento con la madre e inaffettivo nei suoi confronti, lo aveva portato a sviluppare una serie di ossessioni. Una era quella per Il giovane Holden, il romanzo di J.D. Salinger, in cui si identificava, l’altra era quella per John Lennon. Chapman da ragazzo era stato un grande fan dei Beatles, che nel frattempo si erano sciolti – secondo molti proprio a causa dell’influenza di Yoko Ono su John Lennon -, ma il suo fanatismo cristiano aveva portato Chapman a trovare offensive alcune dichiarazioni rese da Lennon riguardo a Dio. La sera dell’8 dicembre, poco prima delle 23, Chapman attese l’arrivo della coppia, poi esplose cinque colpi di pistola contro Lennon, che fu trafitto da quattro proiettili, mentre intanto pronunciava: “Ehy, mister Lennon“. Lennon fece in tempo a fare qualche passo, a dire “mi hanno sparato“, ma poi fu dichiarato morto al Roosevelt Hospital di New York. Il suo assassino, nel frattempo, non aveva fatto niente per darsi alla fuga: subito dopo l’omicidio era rimasto sul luogo degli spari, aveva aperto la sua copia de Il giovane Holden e aveva iniziato a leggerla. Fu arrestato sul posto.



OMICIDIO JOHN LENNON: IL MOVENTE DELL’OMICIDIO

Ma quale fu il vero movente dell’omicidio di John Lennon? Come detto Chapman era ossessionato dalla figura dell’ex cantante dei Beatles. Si pensi che per emularlo, un anno prima di ucciderlo, si era sposato con una donna di origine giapponese, come Yoko Ono. Ciononostante, negli anni Chapman aveva iniziato a maturare del rancore nei confronti del cantante. Lennon, infatti, scegliendo una vita comoda e borghese, aveva tradito gli ideali che aveva decantato nel corso della sua carriera. Alla delusione scaturita dal fatto che Lennon avesse deciso di fare una “vita da ricco”, all’invidia sociale provata da Chapman, si aggiunse anche il motivo di matrice religiosa. A far imbufalire l’assassino di Lennon fu in particolare la canzone “God“, in cui il cantante definiva Dio “un concetto col quale misuriamo il nostro dolore“. La stessa “Imagine“, peraltro, aveva dato fastidio a Chapman per il passaggio in cui Lennon diceva di sperare in un domani in cui non vi fossero più le religioni a dividere il mondo. Furono per sommi capi questi i motivi che spinsero Mark David Chapman a porre fine all’esistenza di John Lennon una sera di dicembre.

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