UCCISIONE GENERALE KIRILLOV, L’ANALISI DI GAIANI
L’attentato contro il generale Igor Kirillov non è stato pianificato dall’Ucraina solo per colpire la Russia, ma anche per mandare un messaggio al presidente eletto Usa Donald Trump. A sostenerlo è Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa, secondo cui è una mossa contro la pace a cui sta lavorando il tycoon. Nell’intervista al Fatto Quotidiano parla di un omicidio commesso per “aumentare la soglia di ostilità” da parte della Russia, “esacerbare l’escalation” e complicare i piani di Trump per arrivare ai negoziati di pace.
Le chiavi di lettura sono tre per Gaiani: è stato scelto un personaggi di spicco, peraltro uno che aveva raccolto informazioni importanti sui laboratori biologici americani in Ucraina, inoltre si dimostra di poter far facilmente male, visto che c sono tanti infiltrati. Già non è così scontato che si arrivi a un negoziato, con mosse di questo tipo poi si complica ogni tentativo di arrivarci, perché – secondo l’analisi di Gaiani – così si rende “impercorribile quel sentiero” che vuole tracciare Trump e si rende sempre più indisponibile Putin a sedersi attorno a un tavolo.
GUERRA IN UCRAINA, LA CONFUSIONE EUROPEA
Le informazioni che arrivano dal fronte non sono molte, ma da quel che si apprende l’Ucraina è svantaggiata dal punto di vista militare, quindi la Russia non ha motivo per sedersi a parlare di pace. Anzi, è probabile che cresce la convinzione di poter vincere la guerra. Gianandrea Gaiani ritiene poi “risibile” il dibattito tra Macron, Scholz e Tusk sulle forze di interposizione, in quanto devono essere neutrali, non possono essere impiegati contingenti di Stati che si sono schierati per l’uno o l’altro contendente. Lo stesso vale ovviamente per la Bielorussia, che è alleata della Russia.
Putin non potrebbe accettare truppe NATO, quelle che hanno addestrato i soldati ucraini. “Mi pare che si stia facendo solo confusione in Europa“, afferma l’analista, secondo cui non ci sono neppure margini per un cessate il fuoco, ma la svolta potrebbe arrivare dopo l’insediamento di Donald Trump. Infine, riguardo la morte di diversi responsabili tecnici del programma nucleare iraniano, non fa differenza per Gaiani se dietro ci siano Usa o Israele. Si tratta di “un ulteriore colpo di coda dell’amministrazione Biden“, come per il via libera all’uso dei missili a lungo raggio contro la Russia.