Omicidio Laura Ziliani, emergono particolari raccapriccianti
L’omicidio di Laura Ziliani, la vigilessa di Temù, una mamma uccisa dalle sue figlie. Durante il processo emergono particolari raccapriccianti sulle vicende familiari e sullo stato psicologico delle due ragazze Paola e Silvia Zani che ora confessa anche un tentativo di suicidio in seguito ai sensi di colpa per la morte della madre. Ma non solo, davanti ai guidici la ragazza chiede scusa a tutti ed ammette il reato raccontando tutti i passaggi di quel giorno dell’omicidio. Il caso è stato ripreso anche in esclusiva dal programma Iceberg su Telelombardia, che ha mostrato le immagini dal tribunale e fatto ascoltare gli audio delle confessioni del “trio diabolico” composto dalle due sorelle Zani e da Mirto Milani, il fidanzato di Silvia.
Milani ha raccontato di essere stato tra gli esecutori del delitto. Confermando “Le abbiamo dato i farmaci poi le abbiamo messo un sacchetto in testa, ma Laura non moriva allora io e Silvia le abbiamo messo le mani al collo e l’abbiamo strangolata“. Silvia all’epoca dell’arresto si difese dicendo che la madre le faceva sentire inferiori e sbagliate e le criticava per il loro peso. E ora dal tribunale afferma “Credevamo che mamma ci volesse uccidere, siamo convinte che voleva avvelenarci. Per quattro volte abbiamo riscontrato i tentativi che mia madre faceva, mettendoci la candeggina nel latte e veleni nella nutella“.
Omicidio Laura Ziliani, la figlia Silvia racconta il tentato sucidio e chiede scusa a tutti
L’idea di uccidere Laura Ziliani era stata meditata da tempo dalle due sorelle insieme a Mirto Milani, Silvia ammette “volevamo che fosse indolore, ma dovevamo difenderci”. E conferma delle ricerche in internet per prendere spunto, ma anche dalle serie tv, in particolare da un episodio di Dexter. Un giorno, racconta la ragazza “avevamo preparato dei muffin nei quali avevamo iniettato le benzodiazepine, mamma andò a dormire in camera sua, Mirto non voleva andare avanti con questa idea mostruosa. Allora presi io il coraggio e iniziai ad ucciderla, sapevo che gli altri due mi avrebbero aiutato perchè noi tre eravamo una cosa sola“.
Dal processo a Silvia Zani spunta però anche la confessione dei sensi di colpa che sono emersi dopo aver ucciso la madre . Dice la ragazza in lacrime, “Io e Paola volevamo suicidarci, siamo salite sulla Torre dei Francesi al Castello di Brescia. Eravamo serene, avevamo deciso che non ci sarebbe più stato nulla“. Poi ci siamo fermate. Per non abbandonare la nostra famiglia. Ma alla fine vuole chiedere scusa e dice “chiedo scusa a mamma e a tutti quelli che ho fatto soffrire“. “Mi dispiace per tutti”.