In concomitanza con la notizia delle sei persone a processo nell’ambito dell’omicidio di Luca Sacchi, Il Messaggero ha riportato un altro dettaglio inquietante: le liti in chat tra Anastasia e il fidanzato prima del suo delitto. “Basta, da ora in avanti faccio quello che voglio”, scriveva la ragazza al giovane un mese prima di essere ucciso, a testimonianza delle liti esistenti tra i due. Accuse di scorrettezza reciproche, lui che non si fidava più della fidanzata: “Stai con uno dei tuoi amanti?”, lei e il rapporto mal digerito tra Luca e la madre: “Quindi tu starai sempre dalla parte di tua madre e mai dalla mia, giusto?”. Le chat ora sono finite agli atti del fascicolo per omicidio. Il 9 settembre scorso, in piena notte, emergono altre chat con i dubbi dei due fidanzati sulla loro relazione. “Forse, davvero, potremmo essere degli ottimi amici che si vogliono bene, forse è questo che ci aspetta”, scriveva lei stizzita dalle risposte del ragazzo. “Sappi che la mia vita ha cominciato a fare schifo da quando ci sei tu”, replica lei in un’altra chat. Ma il 15 settembre è Luca ad essere invece particolarmente arrabbiato con lei perchè ha smesso di rispondergli: “Non posso andare avanti così. Non riesco ad avere parole. Sono arrabbiatissimo con te”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



OMICIDIO LUCA SACCHI, ANASTASIA E ALTRI 5 A PROCESSO

I due presunti assassini di Luca Sacchi, i loro “fornitori” di droga, la fidanzata Anastasia Klymenyk e l’amico della vittima, Giovanni Princi, a processo. La Procura di Roma ha ottenuto il giudizio immediato per le sei persone coinvolte nell’omicidio del 24enne personal trainer. La prima udienza è stata fissata al 31 marzo. Alla sbarra il reo confesso Valerio Del Grosso, che ha sparato materialmente al giovane, e Paolo Pirino, con cui ha messo a segno la rapina ai danni di Luca Sacchi e che nelle ore successive lo avrebbe aiutato a nascondere l’arma del delitto. Con loro Marcello De Propris, accusato di concorso in omicidio per aver fornito l’arma a Del Grosso ed essere stato a conoscenza dei piani dei due pusher. Ma il gip ha inserito nello stesso dibattimento anche la fidanzata di Sacchi e l’amico: sono accusati di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Loro, secondo le indagini, avevano messo in piedi la trattativa per l’acquisto di ben 15 kg di hashish da Del Grosso e Pirino, salvo poi subire la rapina dei 70mila euro, terminata nel sangue. Il sesto imputato è Armando De Propris, padre di Marcello, nella cui abitazione è stato ritrovato dello stupefacente.



OMICIDIO LUCA SACCHI, PM CONTESTA ANCHE PREMEDITAZIONE

Nelle prossime ore gli avvocati di Anastasia Klymenyk e Giovanni Princi decideranno se passare al rito abbreviato o se affrontare il processo così come è stato disposto. In entrambi i casi il giudice può chiedere lo stralcio dei procedimenti. La novità oggi è rappresentata anche dall’aggravante della premeditazione, contestata dai pm ai due presunti assassini. Questo perché erano entrambi armati. Gli inquirenti ritengono inoltre che Anastasia fosse una sorta di tramite, assodata da Giovanni Princi che, avendo precedenti, non poteva più rischiare in prima persona. «Da dove venisse il denaro, se raccolto dai giovani o proveniente da un finanziatore che li aveva assoldati (come più probabile), non si può affermare con certezza». Così il pm nella richiesta di misure cautelari trasmessa al gip. Non è invece oggetto dell’indagine stabilire se Luca Sacchi sapesse o avesse in qualche maniera partecipato o avvallato l’operazione messa in atto dall’amico e dalla fidanzata Anastasia Klymenyk. Ma comunque sono stati disposti accertamenti sul conto corrente della vittima, i cui risultati non sono ancora noti.

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