Nel nuovo appuntamento con la trasmissione Quarto Grado, ancora riflettori puntati sul caso di Luca Sacchi, il ragazzo romano ucciso lo scorso 23 ottobre con un colpo di pistola. Per il suo omicidio restano in carcere Valerio Del Grosso, Paolo Pirino e Marcello De Propris. Nei giorni scorsi è ricominciato il processo in Corte d’Assise per fare luce sulla morte del 24enne avvenuta sotto gli occhi della fidanzata, l’ucraina Anastasiya Kylemnyk. Proprio quest’ultima partecipa al processo nella doppia veste di parte civile per l’aggressione subita da Valerio Del Grosso, accusato di essere il killer, e da Paolo Pirino, ma anche di accusata di spaccio. Come ricorda Corriere.it, lei è anche l’unica imputata ad aver risposto al gip lo scorso 4 dicembre anche se il suo racconto è stato ritenuto ricco di lacune e poco plausibile dallo stesso gip. Tante le domande che ruotano attorno alla ragazza, a partire da quella che ha a che fare con la busta contenente i 70mila euro destinati all’acquisto di 15 chili di hashish. Soldi e busta, infatti, ad oggi non sono mai stati trovati. Secondo il racconto di Anastasiya sarebbero scomparsa dal suo zaino rosa dopo averlo lasciato a Princi, l’amico che per Luca era “un discreto spacciatore”. Secondo il racconto della ragazza, il dubbio è che Princi – che rischia sei anni e 4 mesi di carcere con l’accusa di spaccio – si sarebbe ripreso i soldi.



OMICIDIO LUCA SACCHI: ANCORA MISTERI SU ANASTASIYA

Dalle carte del processo continuano ad emergere nuovi dettagli e segreti di Anastasiya, mentre la linea dei genitori di Luca Sacchi resta sempre la medesima: a loro detta, come riferisce Il Messaggero, il figlio si trovava davanti al pub dove fu poi raggiunto da un colpo di pistola, solo per tirare fuori dai guai la fidanzata. Lo hanno ribadito ancora una volta anche al termine dell’ultima udienza: “Luca sapeva, evidentemente sì, ma non tutto. Sapeva che Anastasiya si era cacciata in qualche brutto guaio ed era andato lì per proteggerla, come faceva sempre”, hanno ripetuto Tina e Alfonso, mamma e papà di Luca Sacchi. L’udienza si è svolta a porte chiuse ma tra i familiari della vittima e Anastasiya non ci sarebbe stato alcuno scambio di parole. I genitori di Luca continuano a sostenere la totale estraneità del figlio rispetto alla trattativa di droga anche se agli atti del processo ci sarebbero le testimonianze degli amici ed i messaggi tra la ragazza ed il fidanzato, dai quali emergerebbe che Luca fosse pienamente consapevole della trattativa per l’acquisto di un grosso quantitativo di droga.



Dagli stessi atti è anche emerso, come spiega Il Messaggero, che Sacchi conoscesse non solo Princi ma anche Del Grosso e Pirino, che aveva incontrato una settimana prima a Casal Monastero. Non è chiaro il motivo del loro incontro preliminare e che secondo gli inquirenti aveva organizzato proprio Princi. E proprio poche ore dopo quell’incontro con gli spacciatori, spuntano i messaggi tra Luca e la fidanzata, il cui contenuto è di interesse investigativo e sembrerebbe rimandare proprio all’organizzazione di un progetto, probabilmente lo stesso sfumato e culminato con la morte del ragazzo. C’è anche il verbale di un altro amico di Luca presente al pub la sera del delitto nel quale il giovane riferisce che Anastasiya si sarebbe allontanata da lui e Luca con lo zaino in spalla per poi tornare rassicurando il fidanzato: “Tutto a posto”. Per gli investigatori aveva appena mostrato i 70 mila euro ai pusher.

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