Termina l’attesa per la sentenza relativa all’omicidio di Luca Sacchi. La Corte d’assise ha optato per quattro condanne e un’assoluzione. Ccondannato a 27 anni Valerio Del Grosso mentre 25 anni sono stati dati a Paolo Pirino e Marcello De Propris. L’ex fidanzata della vittima Anastasiya Kylemnyk è stata condannata a 3 anni per violazione della legge sulla droga. Assolto, invece, Armando De Propris. Il pm aveva chiesto cinque condanne: per Valerio Del Grosso, autore materiale dell’omicidio, era stato chiesto l’ergastolo. Per Pirino e De Prospis erano stati invece chiesti trent’anni. Per l’ex fidanzata di Sacchi erano stati invece chiesti quattro anni e mezzo. (agg. Josephine Carinci)



OMICIDIO DI LUCA SACCHI: RICHIESTA DI CONDANNA PER CINQUE IMPUTATI

Sono ore di attesa per la sentenza relativa all’omicidio di Luca Sacchi, il personal trainer ucciso con un colpo di pistola alla testa nell’ottobre 2019. I giudici della Prima corte di Assise di Roma, come segnalato dall’Ansa, sono entrati in camera di consiglio per decidere in merito alle richieste di condanna per cinque imputati, sollecitate dalla Procura capitolina nel febbraio scorso. Il pm Giulia Guccione, nello specifico, ha chiesto l’ergastolo per Valerio Del Grosso, autore materiale dell’omicidio; 30 anni per Paolo Pirino e per Marcello De Propris, che consegnò l’arma usata per sparare, e l’assoluzione per il padre di quest’ultimo, Armando, che è accusato della detenzione della pistola.



Invece per l’ex fidanzata di Luca Sacchi, Anastasiya Kylemnyk, sono stati chiesti 4 anni e mezzo: lei è accusata del tentativo di acquistare la droga. La sentenza, secondo quanto riportato dall’Ansa, è attesa nel tardo pomeriggio. A due anni e mezzo, la sentenza di primo grado farà chiarezza su una vicenda avvolta dalle ombre.

“NON C’ERA MOTIVO DI UCCIDERE LUCA SACCHI”

In questo processo c’è chi ha da subito mistificato i fatti, creando veri e propri depistaggi, cercando di far passare tutto come una rapina andata male“, ha dichiarato il pm Giulia Guccione durante la requisitoria nell’aula bunker di Rebibbia. Infatti, inizialmente l‘omicidio di Luca Sacchi venne interpretato come il caso di un ragazzo ucciso perché aveva difeso la fidanzata da una rapina. Era la notte tra il 23 e 24 ottobre 2019. Due giorni dopo vennero fermati due ragazzi, Valerio Del Grosso, e Paolo Pirino. Il primo fu denunciato dalla madre, che aveva intuito il ruolo del figlio nella vicenda. Le indagini hanno poi chiarito che non si era trattato di una rapina finita male, ma di uno scambio di soldi e droga.



Nello zainetto rosa, infatti, c’erano 70mila euro, mai ritrovati. In cambio Luca Sacchi e la fidanzata dovevano ricevere 15 chili di erba. Lo scambio era stato organizzato da Giovanni Princi, la mente dell’affare, che li accompagna sul luogo dell’incontro. Lui è stato processato con rito abbreviato separatamente per avere uno sconto di pena, infatti è stato condannato a 4 anni di carcere nel 2020. “Perché è stato ucciso Luca Sacchi? Il motivo a me ad oggi sfugge. Lo zaino era nelle mani di Paolo Pirino. Il grilletto è stato premuto da Valerio Del Grosso con gratuita violenza… non c’era motivo“, ha dichiarato il pm Guccione.