Le misure cautelari per Giovanni Princi e Anastasiya Kylemnyk sono state confermate proprio in queste ore. Il tribunale del riesame ha rigettato le richieste avanzate dai rispettivi legali difensori; pertanto, Princi rimarrà in carcere, mentre la ragazza manterrà l’obbligo di firma presso la caserma dei carabinieri. È quanto emerso nel corso della puntata odierna de “La Vita in Diretta” in merito al caso Luca Sacchi, assassinato lo scorso 23 ottobre davanti a un pub di Roma. Questo significherebbe che il quadro accusatorio è attendibile anche per i giudici del tribunale del riesame. Un’ulteriore novità, poi, apre nuovi possibili scenari nel caso: nello zainetto di Anastasiya, fidanzata di Sacchi, è stata trovata una chiave singola avvolta in un fazzoletto, ben custodita. A cosa serviva? Forse apriva una porta, una cassetta di sicurezza, una cassaforte? Nel portafoglio della giovane ucraina vi erano anche diverse dosi di marijuana e schede sim utili a cambiare numero rapidamente. Ritrovamenti che hanno indotto gli inquirenti a ipotizzare che conducesse una doppia vita: baby sitter di giorno e spacciatrice di notte.



TELEFONATE NOTTURNE E LA FOTO CON IL PREGIUDICATO

Un nuovo dettaglio riguarda inoltre le telefonate notturne che avvenivano tra Princi e Anastasiya: dai tabulati telefonici emergono conversazioni di cui non si conosce ancora il contenuto, ma inevitabilmente sorgono dubbi sul rapporto esistente fra i due. La mamma di Luca Sacchi ha sempre parlato di sguardi molto intensi e intimi fra loro, che l’avevano insospettita fino a indurla a rivelare le proprie impressioni al figlio Luca, che si era sempre rifiutato di credere all’ipotesi avanzata dalla madre. Vi è poi una fotografia che ritrae Princi e Luca Sacchi mentre incontrano Fabio Casale, narcotrafficante, pregiudicato e agli arresti domiciliari. La vittima pare tuttavia essere totalmente estranea alla conversazione, in quanto utilizzava il suo smartphone senza guardare l’interlocutore. Resta da comprendere cosa ci facesse lì Luca, se fosse a conoscenza dell’identità e della “fama” che accompagna Casale. Una delle ipotesi emerse, ma tutta ancora da verificare ed eventualmente confermare, è che si fosse recato all’appuntamento con l’amico Giovanni per fargli da bodyguard, visto anche il suo fisico allenato (era personal trainer).



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