Si chiude forse per sempre il processo attorno all’omicidio Luca Varani con la Cassazione che poco fa ha confermato la sentenza di condanna a 30 anni per Manuel Foffo: l’unico imputato rimasto in vita dopo il suicidio in cella di Marco Prato è stato condannato dai giudici della Suprema Corte dopo una lunga giornata di attesa e polemiche. Appena uscita la sentenza, il padre di Luca Varani, Giuseppe, ha commentato all’Adnkronos «Ce l’aspettavamo. E’ il minimo per chi ha ammazzato mio figlio. Siamo noi quelli più condannati, senza sconti. Non cambia nulla ma mi auguro che il responsabile della morte di Luca e del nostro dolore eterno resti a scontare la sua pena in carcere. Non mi fermo, io voglio l’ergastolo per Manuel Foffo, ha ucciso per gusto». Con questa sentenza, la Cassazione ha deciso di rigettare il ricorso della Difesa che invece invocava il “vizio di mente” per il giovane coinvolto nell’assurdo e gravissimo “festino” con tanto di brutale omicidio finale nel marzo del 2016. I giudici hanno infine stabilito che Foffo dovrà pagare anche le spese processuali ai genitori di Luca Varani (7200 euro) e all’allora fidanzata di Luca, Marta Gaia Sebastiani (6mila euro). (agg. di Niccolò Magnani)
“MANUEL FOFFO? MANCANO DELLE ACCUSE”
È attesa per la sentenza della Cassazione sull’omicidio di Luca Varani, il ragazzo torturato per ore da Manuel Foffo e Marco Prato. Quest’ultimo si è suicidato prima del processo, quindi l’unico imputato è Foffo, per il quale il suo legale punta sull’incapacità di intendere e volere. «È tutto infondato. Ma per me non è un problema, tanto io combatto fino alla fine», ha dichiarato il padre di Luca Varani ai microfoni de La Vita in Diretta. Per la famiglia della vittima 30 anni di carcere sono anche pochi per un delitto così efferato. «Penso manchino delle accuse: mio figlio è stato sequestrato, non si è potuto difendere. Loro hanno messo buoni avvocati e consulenti, ma non hanno raggiunto il loro obiettivo. Questo è un ergastolo mancato. Hanno ucciso mio figlio e non posso chiederlo?». Il padre di Luca Varani ha ricordato il momento in cui ha conosciuto quel bambino che sarebbe diventato suo figlio: «Lo abbiamo adottato quando aveva quattro mesi. Mi ha scelto lui perché quando l’ho visto mi ha sorriso». (agg. di Silvana Palazzo)
OMICIDIO LUCA VARANI, PG “MOVENTE SPREGEVOLE”
Per l’omicidio di Luca Varani, Manuel Foffo, il solo imputato, deve essere condannato in via definitiva in Cassazione al massimo della pena prevista dal rito abbreviato, ovvero a 30 anni. A chiederlo e sollecitarlo con forza, come spiega Askanews, è stato il sostituto pg di Cassazione, Simone Perelli, davanti ai giudici della I sezione penale della Suprema Corte. Lo stesso procuratore ha definito inammissibile il ricorso della difesa chiedendo quindi la conferma della condanna a carico di Foffo che il 4 marzo torturò fino ad ucciderlo il giovane Luca Varani, assieme a Marco Prato, quest’ultimo morto suicida in carcere. La difesa aveva anche chiesto che fosse riconosciuta l’infermità mentale. “Chiedo che il ricorso della difesa sia dichiarato inammissibile”, ha tuonato il procuratore. Nella sua durissima requisitoria alla vigilia della sentenza, come riferisce Fanpage.it, ha anche definito “spregevole” il movente e ha parlato di “un senso di perversione che ripugna” rispetto alla dinamica dell’omicidio che fu compiuto nell’appartamento di via Iginio Giordani dove i protagonisti sarebbero sprofondati in un “abisso umano”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
MANUEL FOFFO IL SOLO INDAGATO
Oggi, 3 luglio 2019, è prevista la sentenza della Cassazione sull’omicidio di Luca Varani: Manuel Foffo è l’unico imputato, visto che il suo amico-complice Marco Prato si è ucciso pochi giorni prima del processo. La Corte d’Appello, lo scorso 10 luglio 2018, ha confermato la pena di 30 anni di reclusione per il 32enne, che secondo i suoi avvocati sarebbe stato picchiato in carcere di recente. I suoi legali temono che tenti il suicidio, ecco le parole di Itana Crialesi e Giammarco Conca a l’Adnkronos: «Incapacità di intendere e di volere. Chiediamo questo. Chiediamo sia finalmente riconosciuta la totale assenza di lucidità di Manuel il giorno in cui Luca Varani è stato ucciso. Chiediamo si tenga conto della sua dipendenza da alcol e droga così come dei suoi trascorsi psichiatrici e della cura farmacologica cui era sottoposto. Manuel è sedato. Manuel è un’ameba, Manuel sta male e deve essere curato».
OMICIDIO LUCA VARANI, OGGI LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE SU MANUEL FOFFO
«Non chiediamo sconti, non pretendiamo certo che il nostro assistito sia dichiarato innocente. Lui stesso ha confessato, ammettendo le proprie responsabilità, semplicemente confidiamo nel riconoscimento delle condizioni psichiche di Manuel affinché venga chiuso in una struttura come un Rems che sia in grado di riabilitarlo, curarlo se possibile», hanno aggiunto i legali di Manuel Foffo. A stretto giro di posta è arrivata la replica del padre di Luca Varani: «Foffo sta male? Noi ci ha condannati al dolore per sempre», afferma Giuseppe Varani, che si chiede «da quand’è che Manuel starebbe male? Non sono riusciti i migliori medici, avvocati, criminologi ingaggiati dalla famiglia a raggiungere l’obiettivo che si sono posti, per provare a salvarlo, e ancora continuano? Sta male, questo signorino, dopo che lo hanno condannato a 30 anni? E quando è stato interrogato, quando ha raccontato per filo e per segno cosa aveva fatto, insieme a Prato, non stava male? Gli serviva, la lucidità, per raccontare nei dettagli i giorni passati a girare Roma in cerca di una qualsiasi vittima da torturare per il proprio piacere. Poi, ottenuto il rito abbreviato, ecco che si sente male», riporta Adnkronos.