A Storie Italiane si torna a trattare la vicenda di Lucia Caiazza, la donna uccisa di botte durante il lockdown dell’anno scorso, a maggio 20220, e per cui è stato arrestato il compagno. In diretta la figlia della vittima, Rosa: “Siamo alla quinta udienza, a breve ci saranno le ultime due e poi finalmente avremo l’esito di questo calvario. Ogni udienza è stato un rivivere la scena e il dolore. Le udienze fino ad oggi sono andate bene, e quella che mi ha colpito di più è stata quella del 30 marzo quando sono stati ascoltati tutti gli amici di comitiva”.



“Sono rimasta inibita – ha proseguito la figlia di Lucia Caiazza – per quanta angoscia, timore e paura emanavano i testimoni, solo una sulle cinque sentite era serena e tranquilla. Gli altri testimoni avevano paura e timore, non hanno parlato del tutto ma hanno fatto gesti che hanno detto più di qualsiasi altra parola. Un amico aveva assistito ad uno schiaffo che il compagno aveva dato a mia mamma e che sono intervenuti due uomini per dividerli. La cosa che mi tocca ancora di più e di non essere stata a conoscenza di questo episodio, se fosse stato dato poteva essere un campanello d’allarme per attivarci ed evitare che la situazione degenerasse”.



OMICIDIO DI LUCIA CAIAZZA: “ABBIAMO FATTO DI TUTTO PER ALLONTANARLO DA LEI”

La figlia di Lucia Caiazza ha proseguito: “Come ho già detto, quando è iniziata questa relazione noi abbiamo fatto di tutto per allontanare mia mamma da questa persona, ma non per quello che è emerso dopo quanto per la sua presenza, la sua vena narcisista, lui aveva una doppia personalità, aveva una natura violenta e plagiava mia mamma. Le persone che hanno testimoniato lo hanno classificato come violento, aveva picchiato anche l’ex compagno. Io mi chiedo come sia stato possibile lasciarlo libero tutti questi anni? L’ex compagna non aveva denunciato”. Sulle botte: “Io non mi sono mai resa conto che mia mamma subisse violenze, se no ci saremmo messi in moto, l’avrei denunciato, lei mi nascondeva gli ematomi, diceva che urtava che le medicine le facevano uscire i lividi, io non avrei mai pensato”.

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