Processo in rito abbreviato per Fabrizio Pasini per l’omicidio di Manuela Bailo, la sentenza pronunciata ieri dal gup di Brescia Riccardo Moreschi ha sconvolto i familiari della giovane di Nave: l’uomo è stato condannato a 16 anni di reclusione per omicidio volontario e occultamento di cadavere, esclusa l’aggravante della premeditazione. Poco più della metà della richiesta del pubblico ministero Francesco Carlo Milanesi, che aveva chiesto 30 anni di carcere. «La Procura ha insistito sulla premeditazione, ha chiesto 30 anni di condanna anche se il giudice si è orientato diversamente», il commento di Roberta Bruzzone ai microfoni de La vita in diretta, mentre questo è il parere dell’avvocato Rota: «La nostra speranza è che la sentenza venga impugnata. Per noi la premeditazione c’era. Molti elementi portano in questa direzione, a cominciare da alcuni messaggi minacciosi trovati nel cellulare di Pasini pochi giorni prima del delitto».



OMICIDIO MANUELA BAILO, 16 ANNI A FABRIZIO PASINI: IRA DEI FAMILIARI

Intervistata da La vita in diretta, la sorella di Manuela Bailo – Arianna Bailo – ha evidenziato: «Adesso noi stiamo aspettando le motivazioni, il giudice non ha riconosciuto la premeditazione e ci chiediamo come è possibile sensibilizzare le donne a denunciare se poi la pena per l’assassino di mia sorella è questa. Con sconti di pena per buona condotta, probabilmente sarà fuori tra meno di 12 anni: cosa dovrebbe spingere una donna a denunciare?». «Ci penso tutti i giorni a Manuela, quando è stata pronunciata la sentenza è stato come ucciderla nuovamente. Come può valere così poco la vita di una persona? Come può renderle giustizia? Noi andremo avanti a batterci, non ci fermeremo qui: non perdiamo fiducia nella giustizia», ha spiegato Arianna Bailo, che ha espresso tutta la sua rabbia: «Fabrizio Pasini avrà una vita quando uscirà dal carcere, Manuela non ce l’avrò più: lui, quando uscirà, avrà 50-55 anni. Manu, invece, non c’è più: è assurdo questo. Ma che messaggio manda questa pena?».

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