L’omicidio di Marco Vannini al centro dell’ultima puntata stagionale di Quarto Grado, in onda nella prima serata di oggi su Rete 4. Era il 17 maggio del 2015 quando il giovane Marco, appena ventenne, muore dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola nell’abitazione di Ladispoli della fidanzata Martina Ciontoli. Il caso è uno dei fatti di cronaca che più ha visto l’opinione pubblica schierarsi dalla parte della vittima. Intanto, tra pochi giorni, esattamente il prossimo 8 luglio, si aprirà ufficialmente il nuovo processo d’Appello che vedrà il ritorno in aula dell’intera famiglia Ciontoli. Appena cinque mesi fa, i giudici della Cassazione accolsero la richiesta della Procura che chiedeva di rifare un nuovo Appello. Nel precedente Antonio Ciontoli, capofamiglia e presunto autore dello sparo, fu condannato a 5 anni per omicidio colposo e confermato la pena a 3 anni per il resto dei suoi familiari. Il nuovo dibattimento però potrebbe ora aggravare la posizione dell’intera famiglia Ciontoli. Una telefonata potrebbe inoltre riaprire definitivamente la partita.



Come rammenta Corriere.it, quello del prossimo 8 luglio rappresenta l’inizio della terza istruttoria che tenterà di chiarire le modalità della tragedia. Non è escluso che il Ciontoli possa essere condannato per omicidio volontario come era accaduto nel primo grado ed anche per i familiari la nuova istruttoria potrebbe avere conseguenze differenti da quelle precedenti. E non è escluso che proprio l’unica assolta, Viola Giorgini, fidanzata di Federico Ciontoli, possa ora svelare quanto realmente accaduto quella tragica notte dal momento che potrebbe essere chiamata a testimoniare nel nuovo processo e non poter più avvalersi della facoltà di non rispondere.



OMICIDIO MARCO VANNINI, LIBRO IN SUO ONORE

Sono trascorsi cinque anni dalla morte di Marco Vannini, ma la sua famiglia non si arrende e continua a lottare affinché la verità possa finalmente venire a galla. “Siamo morti insieme a Marco, quel maledetto 18 maggio 2015. Mi capita spesso di aver problemi quando devo firmare e mettere la data, per me siamo sempre al 2015”, ha raccontato mamma Marina Conte al giornalista e scrittore Mauro Valentini che ha contribuito alla realizzazione del libro dal titolo “Mio figlio Marco – La verità sul caso Vannini”. “A distanza di cinque anni stiamo ancora lottando per ottenere giustizia e sapere che la verità giudiziale non è la verità storica, non è confortante. Ma chi avrebbe potuto dire la verità era solo Marco e lui non c’è più”, ha aggiunto la donna, come riferisce BaraondaNews. Il libro uscirà il prossimo 30 giugno e lo scrittore Valentini ha spiegato a Il Quotidiano del Lazio che “è un tributo alla famiglia Vannini che continuo a vedere di 3 persone. Marco riesce ad essere presente”. Il ricavato, ha precisato, “sarà devoluto interamente ad attività sociali alla memoria di Marco nei comuni di Cerveteri e Ladispoli che l’hanno visto crescere”.

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