A prendere oggi la parola nell’ambito della seconda importante udienza del processo d’Appello bis sulla morte di Marco Vannini è Viola Giorgini, che da imputata diventa testimone. La fidanzata di Federico Ciontoli ha riferito in aula, come riporta AdnKronos: “Antonio Ciontoli ci disse di stare tranquilli che era solo un grande spavento, si trattava di un colpo d’aria partito dalla pistola. Marco stava avendo solo una crisi d’ansia”. La ragazza ha spiegato alla Corte ciò che ricorda di quella drammatica sera del 17 maggio 2015 in casa Ciontoli dove era presente anche lei: “Ricordo che eravamo in stanza di Federico e ho sentito un tonfo, un rumore come se fosse caduto qualcosa di pesante. Ci siamo avvicinati al bagno ma la porta era chiusa: dentro c’era il padre di Federico e Martina la fidanzata di Vannini”. A suo dire, Ciontoli disse loro di star tranquilli, “e ci siamo fidati di lui, abbiamo creduto, abbiamo creduto ciecamente alla sua versione”. Sempre secondo la sua testimonianza, Federico entrò in bagno ed uscì portando via la pistola per poi metterla in sicurezza. “Io rimasi sbalordita”, ha aggiunto. Solo quando Marco fu portato al piano di sotto si rese conto della presenza di gocce di sangue: “A quel punto abbiamo cercato di convincere Antonio a chiamare il 118, la situazione infatti non migliorava”, ha proseguito. Come riporta Fanpage.it, nel corso della sua testimonianza Viola Giorgini è stata invitata dal giudice a dire la verità essendo sotto giuramento e ritenuta poco credibile: “Signorina, le ricordo che lei è testimone e ha l’obbligo di dirà la verità, altrimenti incorre nel reato di falsa testimonianza. La invito a essere più credibile”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



OMICIDIO MARCO VANNINI, SECONDA UDIENZA PROCESSO D’APPELLO BIS

Quest’oggi, mercoledì 9 settembre 2020, va in scena la seconda udienza del processo d’appello bis relativa all’omicidio di Marco Vannini, giovane ucciso da un colpo d’arma da fuoco che sarebbe stato esploso da Antonio Ciontoli (questo dicono sino ad oggi le indagini). Come spiegato dall’inviata della trasmissione di Rai Uno, “Storie Italiane”, condotta da Eleonora Daniele e in onda dal lunedì al venerdì su Rai Uno a partire dalle 10, “quella di oggi è un’udienza molto attesa, perché sta parlando in questi minuti l’unico testimone ammesso, Viola Giorgini, fidanzata di Federico e accusata di omissione di soccorso e assolta sia in primo grado che in appello. In questo istante, nonostante alcune interruzioni generate dal pianto, sta dando la versione che ha sempre dato, ossia che lei, al pari del resto della famiglia, non si era resa conto della gravità della situazione, sino all’arrivo del giovane al pronto soccorso”.



OMICIDIO MARCO VANNINI, I GENITORI: “NON CI ASPETTIAMO NIENTE”

“Storie Italiane” ha ricapitolato brevemente la storia connessa all’omicidio di Marco Vannini. “Il ragazzo avrebbe potuto essere salvato se non fossero trascorse quasi due ore dal momento dell’arrivo dei soccorsi in casa Ciontoli – ha asserito l’inviata –. Due ore rivelatesi fatali per il giovane Marco, nelle quali si è chiamato due volte il 118. Una prima volta è stato Federico a chiamare, dicendo che c’era un ragazzo che si era spaventato, ma senza spiegare perché e cosa sia avvenuto. In quel momento, però, Marco pare riprendersi e la chiamata viene interrotta”. Purtroppo, però, le condizioni di salute di Marco Vannini peggiorano nuovamente: urla, si lamenta, ma soltanto quaranta minuti più tardi sarà nuovamente contattato il 118, ma nuovamente non sarà detta la verità e si parlerà di una ferita da pettine. I genitori di Marco, intercettati dalle telecamere della Rai fuori dal tribunale, hanno asserito: “Non ci aspettiamo niente oggi, il nostro obiettivo è il 23. Confidiamo nella Giustizia e speriamo che possa essere fatta”.

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