OMICIDIO MARIA TERESA DELL’UNTO: IL CASO SUL NOVE

Noto come il killer degli anziani, ma inserito anche tra gli “angeli della morte”, perché era un infermiere, Angelo Stazzi è stato anche l’autore di un omicidio che nulla aveva a che fare con la sua attività. Se ne parlerà a “Faking It – Bugie criminali“, programma in onda alle 23:35 di oggi, sabato 27 luglio 2024, sul NOVE. Prima che venisse condannato all’ergastolo in quanto ritenuto colpevole di 7 decessi di anziani ricoverati nella casa di riposo dove lavorava, era stato condannato a 24 anni di carcere per il femminicidio di Maria Teresa Dell’Unto, sua ex compagna e collega di 58 anni.



Infatti, i due si conobbero quando lavoravano al Policlinico Gemelli di Roma e nacque una relazione poi naufragata, anche se l’uomo dichiarò che stavano insieme fino al giorno in cui morì la donna. L’omicidio di Maria Teresa Dell’Unto è un caso di cold case risolto, perché la vicenda venne archiviata nel 2005, ma tre anni dopo il caso fu riaperto e risolto un anno dopo: solo durante la sua detenzione l’uomo confessò di aver ucciso la compagna.



OMICIDIO MARIA TERESA DELL’UNTO, “COLD CASE” RISOLTO

Maria Teresa Dell’Unto scomparve il 29 marzo 2001: la sua auto venne ritrovata davanti alla stazione ferroviaria di Anguillara Sabazia e dall’esame dei tabulati telefonici si scoprì che aveva avuto contatti con Angelo Stazzi anche la mattina della scomparsa, mentre l’uomo aveva riferito di averla vista solo nei giorni precedenti. Non c’era però prove contro di lui, che nel frattempo depistò le indagini: ad esempio, fece inviare da un’amica di Torino due telegrammi facendo indicare come mittente la compagna, quindi si pensò alla fuga volontaria, ipotesi che però i figli avevano sempre escluso.



Fece anche recapitare una finta lettera con la fede nuziale della donna. Dopo che il caso venne riaperto, ci furono le intercettazioni, che incastrarono l’infermiere, arrestato per l’omicidio di Maria Teresa Dell’Unto: aveva regalato a una donna un orologio che indossava la compagna quando era scomparsa e aveva usato il bancomat della vittima, oltre al suo cellulare.

LA CONFESSIONE DI ANGELO STAZZI E IL GIALLO SUL MOVENTE

Infatti, Angelo Stazzi scrisse una lettera per l’autorità giudiziaria in cui ammise di aver schiaffeggiato Maria Teresa Dell’Unto al culmine di una lite scoppiata proprio perché la donna aveva deciso di metter fine alla loro storia, ma sul movente non c’è stata certezza, perché erano emersi anche motivi di tipo economico, visto che l’uomo sarebbe stato pieno di debiti e sarebbe ricorso a diversi finanziamenti, era arrivato a “sequestrarle” lo stipendio e quando la donna avrebbe deciso di smettere di aiutarlo economico l’ha uccisa.

Per quanto riguarda la ricostruzione del delitto, Maria Teresa Dell’Unto sarebbe caduta, colpendo uno spigolo del camino con la sua testa. Solo dopo la confessione si riuscì a scoprire dove era stato occultato il cadavere della vittima: l’uomo rivelò che l’aveva nascosto nel giardino di casa a Montelibretti.