Mette i brividi la storia di Marianna Manduca, la donna di Palagonia (Catania) uccisa a Palagonia da suo marito Saverio Nolfo il 3 ottobre del 2017, cui è ispirata la storia de “I nostri figli“, film con Vanessa Incontrada e Giorgio Pasotti in onda oggi su Rai Uno. Una vicenda che racconta dell’impotenza inaccettabile che molte donne vittime di femminicidio hanno sperimentato sulla loro pelle. Marianna Manduca, prima di essere uccisa, aveva infatti sporto denuncia ben 11 volte contro il marito. Il tutto senza che nessun provvedimento fosse preso per salvarla. Per questo motivo, lo Stato in primo grado aveva deciso di risarcire i tre figli di Marianna con 259mila euro più gli interessi: una cifra investita su un B&B diventato unica fonte di reddito famigliare. La sentenza d’Appello ha però ribaltato tutto: “Ritiene la Corte che l’epilogo mortale della vicenda sarebbe rimasto immutato”. Come dire che una donna minacciata di morte dal marito non avrebbe scampo. A dir poco agghiacciante. E inaccettabile. (agg. di Dario D’Angelo)



MARIANNA MANDUCA, LA COGNATA A STORIE ITALIANE

Negli studi di Storie Italiane si torna a parlare del caso riguardante l’omicidio di Marianna Manduca, la donna assassinata 13 anni fa a Palagonia, in Sicilia, dal marito. L’uomo è stato condannato e i figli erano stati risarciti, ma lo stato ora rivuole indietro i soldi, 250mila euro circa. In studio nel programma di Rai Uno i parenti della vittima: “Lo stato – le parole della signora Paola, cognata di Marianna – ci aveva dato questi soldi: per la negligenza dei magistrati, adesso ci richiedono i soldi, con la scusante che il marito di Marianna aveva intenzione di ucciderla quindi nessuno avrebbe potuto fermarla”. L’avvocato della famiglia, Licia D’Amico, ha aggiunto: “Questi soldi sono già stati investiti dalla famiglia per l’acquisto di un bed & breakfast. In questi dodici anni Carmelo e Paola si sono presi cura dei figli di Marianna. Ma in questo caso ancora la giustizia non sta arrivando, quindi siamo in attesa. In primo grado è arrivata la richiesta di risarcimento, poi l’Appello ha ribaltato la sentenza”. Manca quindi solo la Cassazione, l’ultimo grado di giudizi, che potrebbe confermare l’appello o chiedere un nuovo processo.



OMICIDIO MARIANNA MANDUCA: SDEGNO IN STUDIO A STORIE ITALIANE

In studio presente anche il magistrato Diana Russo, che a riguardo ha spiegato: “Non voglio che passi il messaggio che da parte nostra ci sia una leggerezza sulle scelte che vengono fatte su questi reati. Non dobbiamo semplificare troppo la situazione…”. Vittoriana invece sottolinea: “Rispetto per la sentenza e le magistrature, ma questa storia fa venire i brividi. Nonostante un appello molto forte di Marianna, questa donna non è stata ascoltata. Pare che una di queste denunce sia andata a processo a tre mesi dalla sua morte. Quando una persona deve essere risarcita?”. L’avvocato della famiglia ribadisce: “Marianna Manduca ha presentato 12 denunce circostanziate e documentate, Marianna poteva essere salvata, bastava intervenire”.

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