Omicidio Mario Bozzoli: chiesto il rinvio a giudizio per Oscar Maggi, ex operaio della fonderia di Marcheno che avrebbe sbloccato il forno dopo la fumata anomala a seguito della presunta distruzione del corpo dell’imprenditore 52enne scomparso dall’azienda di famiglia l’8 ottobre 2015. Per l’omicidio è stato condannato il nipote della vittima, Giacomo Bozzoli, all’ergastolo in via definitiva con sentenza passata in giudicato lo scorso 1° luglio.
Quest’ultimo si era reso irreperibile con una fuga all’estero conclusa con la clamorosa cattura nella sua casa sul Lago di Garda, trovato nascosto nel cassettone del letto matrimoniale della villa dopo 11 giorni di latitanza a margine della condanna incassata in Cassazione. Ora una nuova pagina nella vicenda: a carico di Oscar Maggi che rischia il processo, riporta Ansa, l’accusa di concorso nell’omicidio di Mario Bozzoli.
Omicidio Mario Bozzoli, l’ex operaio della fonderia di Marcheno Oscar Maggi verso il processo
A chiedere il rinvio a giudizio di Oscar Maggi, per cui si ipotizzerebbe un concorso nell’omicidio di Mario Bozzoli a Marcheno, in provincia di Brescia, la procura del capoluogo lombardo. L’ex operaio della ditta in cui l’imprenditore 52enne sarebbe stato ucciso nel 2015 dal nipote Giacomo Bozzoli verso il processo. Secondo la ricostruzione investigativa, cristallizzata nella condanna definitiva all’ergastolo emessa il 1° luglio scorso a carico di Giacomo Bozzoli, l’imprenditore sarebbe stato gettato in uno dei forni della fonderia di famiglia e per questo il suo corpo non sarebbe stato mai ritrovato.
Oscar Maggi sarebbe stato presente in azienda quella notte di ottobre di 9 anni fa e, ricostruisce ancora Ansa, sarebbe stato lui a sbloccare l’impianto di areazione del forno che si era fermato dopo una fumata anomala (verosimilmente ricondotta dagli investigatori al momento della distruzione del cadavere di Mario Bozzoli).