Nel caso dell’omicidio di Mario Bozzoli è stata confermata dalla Cassazione la condanna all’ergastolo ai danni di Giacomo Bozzoli, l’uomo accusato di aver ucciso lo zio, Mario Bozzoli. Peccato però che lo stesso condannato risulti al momento irreperibile. Dopo la sentenza, infatti, i carabinieri si sono presentati come da prassi a casa del condannato, appunto Giacomo Bozzoli, non trovando il 40enne bresciano.
L’uomo, come si legge sul sito di TgCom24.it, risiede in un’abitazione sul lago di Garda e sarebbe dovuto finire in carcere da qualche ora a questa parte dopo l’ultimo grado di giudizio che ha confermato i precedenti, due, carcere a vita. Peccato però che all’indirizzo fornito al tribunale, Giacomo Bozzoli sia risultato irreperibile nonostante suo padre, Adelio, abbia spiegato che il figlio avesse atteso per tutto il giorno la pronuncia della Suprema Corte.
OMICIDIO MARIO BOZZOLI: GIACOMO RICERCATO IN TUTTA LA ZONA
Dove si trova? Le forze dell’ordine lo stanno cercando in tutta la zona e non è da escludere anche un gesto estremo, tenendo conto delle prospettive che aspettano il condannato, quello di passare i restanti decenni della propria vita dietro le sbarre, in una cella di un carcere. Le sue responsabilità nella omicidio di Mario Bozzoli erano state sentenziate dalla corte d’assiste di Brescia, quindi l’ergastolo era stato confermato in Appello e infine in Cassazione. Una volta emesso l’estratto di sentenza gli uffici della procura hanno dato mandato ai carabinieri, dopo ordine di carcerazione, di andare a prelevare il futuro detenuto, ma il ragazzo non c’era a casa.
Ma cosa accadde a Mario Bozzoli? Per la Cassazione, così come per i giudici degli altri due tribunali, l’imprenditore fu gettato nel forno della fonderia di famiglia, che lo stesso gestiva assieme al fratello e ai nipoti in quel di Marcheno, in provincia di Brescia. Di fatto Mario Bozzoli non fu più trovato dall’8 ottobre del 2015, da quasi 9 anni, e subito si è ipotizzato il peggio.
OMICIDIO MARIO BOZZOLI: PERCHÈ GIACOMO HA UCCISO LO ZIO
Il 40enne avrebbe deciso di uccidere lo zio semplicemente per una questione economica, così come scrivevano i giudici del tribunale d’appello nel 2022, definendo Giacomo Bozzoli una persona che odiava in maniera “ostinata e incontenibile” lo zio, oltre ad avere un forte interesse economico al punto da “uccidere” lo stesso parente. Secondo il condannato, Mario Bozzoli era “colpevole” di guadagnare dall’azienda di famiglia alle spalle della stessa, intralciando inoltre i suoi affari.
In attesa di capire se mai Giacomo Bozzoli si costituirà, va segnalato anche un processo bis per un altro filone di indagini legato sempre alla morte di Mario Bozzoli, quello per falsa testimonianza a carico di Alex, fratello del condannato, e di un operaio della fonderia, leggasi Aboyage Akwasi. Secondo chi accusa i due avrebbero mentito per coprire le mosse di Giacomo Bozzoli. Una vicenda che sta quindi per giunge dopo 9 lunghi anni alla parola fine, con la famiglia del povero Mario Bozzoli, che non può neanche piangere il corpo del proprio caro, che avrà finalmente ottenuto giustizia.