Nuovi aggiornamenti sul processo per l’omicidio di Marisa Sartori, parrucchiera uccisa il 2 febbraio del 2019 a Curno dal compagno, il tunisino Ezzedine Arjoun. Come riportano i colleghi de Il Giorno, la difesa del killer ha presentato ricorso in Appello: il 36enne è stato condannato all’ergastolo dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Bergamo Massimiliano Magliacani, ma per l’avvocato Daniela Serughetti il fine pena mai non è corretto. Il delitto di Curno ha sconvolto la comunità bergamasca: l’uomo uccise a coltellate la moglie, rea di voler mettere fine al loro matrimonio, e ferì gravemente la sua sorella minore, che aveva tentato di difendere Marisa. La legale dell’omicida non ha dubbi: nessuna premeditazione, nessun maltrattamento e nessuna violenza sessuale.



OMICIDIO MARISA SANTORI, DIFESA EZZEDINE ARJOUN PRESENTA RICORSO

Come ricorda Il Giorno, il gup aveva riconosciuto le aggravanti contestate dal pubblico ministero – premeditazione, futili motivi, maltrattamenti, violenza sessuale e porto d’armi – ma la difesa di Ezzedine Arjoun non ci sta: l’avvocato Serughetti sostiene che non ci sarebbe stata alcuna premeditazione, Marisa Sartori venne uccisa in seguito a un raptus. Ma c’è di più, sempre secondo l’avvocato: non ci sono prove che il tunisino si sia portato da casa il coltello utilizzato per uccidere la parrucchiera.  Inoltre, non ci sarebbe neanche prova di maltrattamenti: la tesi della difesa verte sull’assenza di testimoni. Infine, non ci sarebbero prove neanche per la violenza sessuale, denunciata tre giorni prima del macabro delitto. Ricordiamo che la legale Serughetti aveva chiesto di disporre una perizia psichiatrica sull’imputato, richiesta respinta dal gup Magliacani.

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