Il nome di Maria De Filippi comparirebbe a sorpresa nella lista dei testimoni depositata dal difensore di Giovanni Padovani, il calciatore di 27 anni che il 23 agosto scorso ha ucciso l’ex fidanzata Alessandra Matteuzzi. L’avvocato Gabriele Bordoni, che lo difende, vuole portare la popolare conduttrice tv di programmi come Uomini e Donne e C’è posta per te sul banco dei testimoni per dimostrare che il femminicidio non era premeditato, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera. Il legale ha chiesto alla Corte d’Assise di ascoltare Maria De Filippi sui contatti avuti dal suo assistito con la direzione del programma Uomini e Donne fino al giorno dell’omicidio.



Infatti, anche quel pomeriggio Giovanni Padovani avrebbe avuto un contatto telefonico con la trasmissione «per dare la disponibilità a partecipare alle preselezioni» come concorrente, per la settimana dopo. Questo per la sua difesa «dimostrerebbe che stava facendo programmi per i giorni successivi e non aveva un intento predefinito e premeditato di uccidere Alessandra quella sera». Il legale del calciatore, come riportato dal Corriere della Sera, ha chiesto riscontro a Uomini e Donne di quel contatto, ma invano; da qui la richiesta di sentire la conduttrice Maria De Filippi.



NELLA LISTA DEI TESTIMONI ANCHE MELUZZI

La difesa di Giovanni Padovani ha chiesto anche alla Corte d’Assise di disporre accertamenti sulla capacità di intendere e di volere del calciatore e sulla sua capacità di partecipare al processo. Tra i testimoni ci sono anche i consulenti di parte, la psicologa Manuela Bargnesi e lo psichiatra Alessandro Meluzzi, che hanno diagnosticato una grave forma psicotica all’imputato. Per questo motivo la direzione del carcere della Dozza ha richiesto e ottenuto dalla procura il via libera alla prosecuzione della detenzione nella Rems di Reggio Emilia. Gli avvocati Chiara Rinaldi e Antonio Petroncini, come evidenziato dal Corriere della Sera, considerano infondata la richiesta della perizia psichiatrica avanzata dalla difesa, che comunque si aspettavano, anche se ritengono «non vi sia agli atti alcun elemento che possa far dubitare della capacità di intendere e di volere dell’imputato, tanto meno della capacità di stare nel processo». Alessandra Matteuzzi fu massacrata a colpi di martello in testa e finita con una panchina dall’ex fidanzato Giovanni Padovani, accusato di omicidio pluriaggravato da premeditazione, futili motivi, stalking e dalla relazione sentimentale con la vittima. Il processo inizierà il prossimo 3 maggio.

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