L’omicidio di Maurizio Pozzi, noto anche come omicidio di Affori, è stato trattato nel corso della puntata di “Lombardia Nera” andata in onda su Antenna 3 nella serata di martedì 22 novembre 2022. In studio era presente l’avvocato Filippo Carimati, legale difensore di Simona Pozzi, figlia della vittima, che è stata prosciolta da ogni tipo di accusa, incluso il pestaggio nel 2013 ai danni del padre. L’avvocato Carimati ha esordito dicendo: “La mia assistita è stata assolta dall’omicidio del padre, Maurizio Pozzi, nonostante la richiesta di ergastolo”.
Successivamente, ha aggiunto: “Per quanto riguarda il capo B, la Procura ha richiesto il rinvio a giudizio della Pozzi per i fatti antecedenti al delitto e risalenti al 2013. Quel reato è stato derubricato come reato per lesioni gravi e su questo noi abbiamo fatto appello. Il giudizio d’appello si è incentrato su questo reato contestato alla mia assistita. Arriviamo quindi a chiudere la vicenda con una sentenza di proscioglimento”.
OMICIDIO MAURIZIO POZZI, L’AVVOCATO DELLA FIGLIA SIMONA: “NON C’È UNO STRACCIO DI PROVA CHE ABBIA CONFERITO A QUALCUNO UN MANDATO”
Alcuni detenuti, ha precisato l’avvocato Carimati a “Lombardia Nera”, avevano messo nei guai Simona Pozzi, figlia di Maurizio Pozzi, con alcune loro conversazioni: “Tutto prese le mosse da soggetti malavitosi nel corso delle indagini per omicidio. Spontaneamente, o quasi, emersero queste conversazioni fra questi individui, che si scaricavano un po’ le responsabilità e qualcuno indicò chi aveva commesso il reato di lesioni. Nessuno fece riferimento all’omicidio. Non si sono mai valutate ipotesi alternative: per 7 anni si è pensato che la colpevole fosse Simona Pozzi”.
Tornando al fatto principale (la morte di Maurizio Pozzi),“non c’è uno straccio di prova che Simona abbia conferito un mandato a qualcuno. Un mandato è una cosa seria. Qualcuno può avere anche agito in proprio. Sulla scena del crimine la scientifica ha rinvenuto di tutto e di più, comprese tracce di Dna, che non sono state mai ricondotte a qualcuno. Credo non ci sia il bisogno di sollecitare la Procura sulle indagini per trovare il killer di Maurizio Pozzi, che non escludo siano già in corso. Se domani si dovesse scoprire chi ha commesso questo reato, Simona Pozzi e sua madre avrebbero tutto l’interesse a richiedere la condanna”.