Il caso di Melania Rea, la giovane donna di Somma Vesuviana uccisa dal marito Salvatore Parolisi il 18 aprile 2011 nel boschetto delle Casermette a Ripe di Civitella torna centrale nel corso dell’ultima puntata stagionale di Quarto Grado. Il motivo è presto detto: sebbene l’ex militare sia stato condannato per il delitto della donna alla pena di 20 anni di reclusione, presto potrebbe tornare libero dopo appena 9 anni di reclusione. Una notizia che ha fatto indignare notevolmente la famiglia della vittima. Eppure l’avvocato difensore di Parolisi ha assicurato che sarebbe assolutamente un suo diritto in quanto, arrivato a quasi metà della pena, l’uomo può iniziare ad usufruire dei permessi premio. L’ex caporal maggiore dell’Esercito è attualmente detenuto nel carcere milanese di Bollate ma presto, dunque, potrebbe uscire per usufruire dei permessi premio e precisamente da giugno. L’ultima parola spetta ovviamente al giudice di sorveglianza che in base alla sua buona condotta ed alla sua partecipazione all’opera di rieducazione potrebbe decidere positivamente in favore di Parolisi. La notizia, come spiega Il Messaggero, era circolata da tempo ma solo adesso trova effettiva conferma.
OMICIDIO MELANIA REA, SALVATORE PAROLISI PRESTO LIBERO?
Attualmente la famiglia di Melania Rea non sa ancora se Salvatore Parolisi abbia o meno inoltrato la richiesta di permesso premio dal momento che, come spiega il loro legale, l’avvocato Mauro Gionni, “quando c’è una pena definitiva le richieste del detenuto non vengono comunicate alla vittima, se ancora in vita, o ai suoi familiari”. Il medesimo avvocato spiega in merito ai permessi premio: “Per ogni semestre di pena si ottiene uno sconto di 45 giorni, ossia 3 mesi all’anno. Ogni 4 anni, uno sconto di un anno. Alla luce di questo, Parolisi potrebbe non avere più 20 anni da scontare, ma 18. Io mi auguro comunque che il magistrato tenga conto del fatto che lui ha perso la potestà genitoriale”. La bambina, figlia di Melania e Salvatore, dalla morte della mamma e dopo l’arresto del padre vive con i nonni materni e a quanto pare con il tempo si è creato un distacco ormai insanabile con la famiglia paterna. La stessa bambina, che all’epoca aveva 18 mesi, era presente sul luogo del delitto quella mattina di aprile del 2011. A dare l’allarme della scomparsa di Melania, all’epoca giovane mamma 28enne, fu proprio il marito Salvatore. Due giorni dopo giunse alle forze dell’ordina una telefonata anonima che segnalava la presenza del corpo. Si trattava proprio di quello di Melania, martoriato con 35 coltellate come emerse dall’autopsia. In primo grado Parolisi fu condannato all’ergastolo con rito abbreviato, poi a 30 anni in Appello, infine a 20 in Cassazione dove fu rivista la condanna escludendo l’aggravante della crudeltà. Il presunto movente del delitto sarebbe stato il conflitto con la moglie che non intendeva lasciare, ma dalla quale desiderava essere libero. Melania era vista come ostacolo anche alla sua carriera da quando aveva minacciato l’amante Ludovica di “rovinarli”.