Rosa Fabbiano, la donna 58enne accusata dell’omicidio di Melzo, resta in carcere. Secondo quanto stabilito dal Gip, non sopporterebbe il decadimento dei suoi cari e per questo motivo potrebbe uccidere ancora. La Fabbiano, nel dettaglio, è accusata di aver ucciso la madre 84enne, malata di demenza senile e altre patologie. Del caso si è occupata anche la trasmissione Lombardia Nera. La donna per due mesi ha raccontato ai vicini ed alle sorelle continue bugie sullo stato di salute della madre, tirando persino in ballo il Covid e presunti ricoveri. In realtà l’anziana sarebbe stata soffocata e poi fatta a pezzi con una sega, tenendola nella vasca da bagno per due mesi avvolta in un sacco. Poi il crollo proprio in presenza della sorella, alla quale ha spiegato di averla uccisa per via delle condizioni dell’anziana madre.
Una cittadina di Melzo ai microfoni di Lombardia Nera ha confermato che da due mesi non vedeva più l’anziana signora: “Sua figlia diceva che l’aveva portata a casa sua e per questo eravamo tranquilli ma qualcosa non andava perché questo odore io lo sentivo. Si sentiva come un cane morto, qualcosa di… non lo so…”, ha spiegato la vicina. Quando finalmente sono intervenute le forze dell’ordine, i suoi resti erano già in avanzato stato di decomposizione. Ad incastrare Rosa Fabbiano, sarebbe stata una frase detta alla sorella: “La mamma ha smesso di soffrire”.
Omicidio di Melzo: scuse alle due sorelle prima del crollo
Per nascondere l’orrore Rosa Fabbiano aveva raccontato anche alle sorelle che l’anziana madre era ricoverata in una Rsa, poi il crollo. Resta da capire il perché del suo gesto: non si esclude che prendersi cura della madre ormai malata fosse diventato per lei un peso troppo grande.
Lucia Bramieri, anche lei figlia di due genitori anziani, ha compreso il dramma di una figlia di fronte ad una madre verso la quale si sentiva evidentemente impotente, “però io sono anche figlia unica e mi sento tutta la responsabilità sulle spalle, ma questa madre aveva anche altre due figlie e dov’erano in questi mesi?”. Pur trovando incommentabile il gesto della figlia presunta assassina, non comprende neppure l’atteggiamento delle altre due figlie. Adesso però spunta l’ombra di un complice. La vicina di casa ha ammesso di aver sentito dei rumori forti contro il muro prima di sentire l’anziana donna urlare: “Ha detto ‘basta!’ per tre volte, poi da allora non l’ho sentita più”.