Niente servizi sociali per Rudy Guede, ma semilibertà. Lo ha deciso il tribunale di Roma, che ha respinto l’istanza con cui l’unico condannato per l’omicidio di Meredith Kercher aveva chiesto di essere affidato ai servizi sociali. I giudici non hanno accolto l’istanza che avrebbe permesso a Rudy Guede di passare ai domiciliari, o almeno è stata accolta in parte, visto che è stata concessa la semilibertà. L’uomo, che sta scontando nel carcere di Viterbo 16 anni di reclusione per il delitto di Perugia, avvenuto nel 2007, ha sempre negato di aver ucciso la studentessa inglese. Ha solo ammesso di essere stato presente in casa quando è avvenuto l’omicidio. Grazie a questa decisione del tribunale di Roma potrà lasciare il carcere per qualche ora del giorno. Come riportato dal Corriere della Sera, collaborerà con il Centro studi criminologici di Viterbo, cosa che già avveniva, ma secondo l’articolo 21 del regolamento carcerario.
OMICIDIO MEREDITH KERCHER, RUDY GUEDE IN SEMILIBERTÀ
Rudy Guede, a cui è stata concessa la semilibertà, dovrà però tornare in carcere la sera. Il provvedimento è legato all’udienza che si è tenuta il 20 settembre davanti al tribunale di Roma. Ma è stato notificato oggi all’uomo. Nel procedimento sono stati esaminati davanti ai giudici romani anche i pareri degli operatori e degli psicologi della casa circondariale di Viterbo, dove Rudy Guede è stato detenuto già per 12 anni. È emerso che si è sempre comportato «in maniera esemplare». Il tribunale, come riportato dal Corriere della Sera, ha «preso atto» del percorso didattico e umano del 30enne ivoriano. Rudy Guede si è laureato quest’anno in Narrazione cinematografica alla facoltà di Storia e società dell’università Roma Tre (laurea triennale). Ma era già laureato, col massimo dei voti, in Scienze storiche del territorio e della cooperazione internazionale, sempre a Roma Tre, e poi aveva conseguito anche la laurea magistrale.