Il programma di Rai Uno, Uno Mattina Estate, si è soffermato stamane sul caso della povera Michelle, la 17enne uccisa a Roma, Primavalle. Oggi sono stati celebrati i funerali della ragazza, e per l’occasione il talk del primo canale ha intervistato in collegamento Monsignor Baldassarre Reina, colui che ha celebrato proprio il funerale in quel della capitale. “Da quando è accaduto il fatto, lo scorso 28 giugno, ho avvertito un profondo senso di disorientamento. I fatti di cronaca li conosciamo, sappiamo come vanno le cose, ma la modalità con le quali è stata uccisa questa ragazza ti sconvolge, mette a soqquadro le tue certezze e di fronte a tutto questo abbiamo necessità di fermarci e riflettere per capire cosa sta succedendo alla società”.
“Non sono solo i ragazzi sbagliati – ha continuato Monsignor Reina in diretta su Rai Uno, a Uno Mattina Estate – c’è una crisi della società, le agenzie educative, scuola, tessuto educativo ed ecclesiale, c’è una crisi profonda e questi fenomeni sono la punta dell’iceberg. Oggi siamo tutti affranti e tutti sconfitti, ciò che accaduto a lei poteva accadere a tutti noi, nessuno si può sentire estraneo e siamo tutti in qualche modo responsabili. Abbiamo il dovere di alzare un grido di dolore e di sdegno ma anche di fare uno scatto affinchè la società cambi, servono processi educativi che coinvolgano tutti perchè cambi cultura e il modo di affrontare la vita”.
MONSIGNOR REINA SULL’OMICIDIO DI MICHELLE: “CANCELLATO IL RISPETTO DI MORTE E TRAGEDIA”
Quindi Monsignor Reina ha proseguito: “La nostra società ha cancellato il rispetto della morte e della tragedia. Vedere che la vita continua, c’è questa frenesia che non cede e non dà segnali di crisi e di sosta è davvero sconvolgente, è una tragedia nella tragedia, dovremmo tutti fermarci, guardarci allo specchio e chiederci dove stiamo andando. Siamo già andati a sbattere e non ci sono dubbi, ma è ancora più grave se non prendiamo consapevolezza di quanto sta accadendo e facciamo azioni che pongano un argine”.
Poi ha proseguito: “Se i ragazzi non afferrano la distinzione fra bene e male forse c’è qualcuno che avrebbe dovuto insegnare queste cose e non l’ha fatto. Oggi le famiglie fanno una fatica enorme nell’educare ma noi grandi dobbiamo avere delle parole più chiare, più esplicite, più forti, anche a costo di sembrare fuori moda e fuori dalla storia, alcune cose devono essere proposte con fermezza e decisione senza distinguo al di là della fede, del credo politico e della cultura, ci sono pilastri che fanno parte della nostra società e fanno la nostra umanità e su quelli non dobbiamo tergiversare”.