Il giallo sull’omicidio di Nada Cella tornerà nuovamente al centro della puntata di oggi di Quarto Grado, la trasmissione di approfondimento giornalistico in onda su Rete 4. Il caso, 25 anni dopo, resta ancora molto intricato e ricco di domande senza una risposta certa. Mentre continua ad esserci un solo indagato, Annalucia Cecere, ci si domanda se l’assassino della 24enne uccisa a Chiavari nell’ufficio del commercialista Marco Soracco per il quale lavorava, avesse dei complici o delle coperture. Ed ancora quali sarebbero i motivi delle tante omissioni sulla nuova indagata. La trasmissione di Rete 4 tenterà di fornire delle risposte.
Ad ogni modo il delitto di Nada Cella sarebbe sempre più vicino ad una svolta. La prima decisiva è stata la riapertura dell’indagine per omicidio aggravato da parte della procura di Genova, decisione giunta lo scorso maggio su spinta della criminologa Antonella Pesce Delfino. Ai fini della risoluzione del caso saranno necessari gli esiti degli esami sulle tracce ematiche e biologiche repertate sulla scena del crimine ma anche gli audio di una presunta supertestimone che sembrerebbe aver visto l’assassino di Nada fuggire da via Marsala.
Omicidio Nada Cella, svolta vicina? Le ipotesi dell’avvocato
La verità sul caso Nada Cella è dunque ad un passo? A rispondere all’importantissima domanda è stato l’avvocato Sabrina Franzone, rappresentante legale di Silvana Smaniotto, la mamma della vittima, che a Il Giornale nell’edizione online ha commentato: “Mi auguro che chi ha visto o ritiene di aver sapere qualcosa ora si faccia avanti, anche scegliendo di mantenere l’anonimato”. Tuttavia, ha spiegato l’avvocato, al momento purtroppo non ci sarebbero novità eclatanti.
In merito alla testimone anonima, secondo la dottoressa Franzone non sarebbe neppure la sola ad aver visto il presunto killer di Nada Cella, sebbene le altre presunte testimoni siamo rimaste ad oggi in silenzio: “A parte le persone direttamente coinvolte, penso che molti sottovalutino l’importanza di alcuni dettagli, delle piccole cose che sanno o di cui sono venuti a conoscenza da altri. Magari credono di non poter dare un grande contributo. E invece non è così. Ma devo dire che la sovraesposizione mediatica delle ultime settimane ha smosso qualcosa”. L’avvocato ha anche smentito l’ipotesi che la donna al telefono potesse essere una suora: “Non penso. Ho parlato con le persone di Chiavari e tutte mi hanno confermato che le suore non parlano in dialetto. E poi usa il termine ‘ragazze’ per riferirsi alle persone che erano con lei, non le chiama ‘sorelle'”, ha spiegato al quotidiano. Della nuova indagata Annalucia Cecere, l’avvocato della madre di Nada si sarebbe fatta una sua idea: “Come se fosse stata una sorta di ‘meteora’: nessuno l’ha vista, nessuno la conosce”. Lei, spiega la dottoressa Franzone, sarebbe stata la sola, nel 2011 quando il caso fu riaperto, a non essere stata sottoposta al test del Dna, come emerso dal lavoro della criminologa che ha smosso le acque. Un commento anche su Soracco: “Probabilmente sa più di quanto ha raccontato sinora. Ma anche questo lo chiarirà la magistratura”.