Dopo la condanna a 30 anni per l’omicidio dell’ex fidanzata Nadia Orlando, Francesco Mazzega ha deciso di farla finita nel giardino della sua abitazione in provincia di Udine. I giudici avevano deciso di condannarlo a trent’anni e tra qualche giorno si sarebbero anche pronunciati sul suo eventuale trasferimento in carcere ma non c’è stato il tempo in quanto il giovane ha deciso di suicidarsi a pochi passi dai suoi genitori, non reggendo il peso della condanna e presumibilmente anche del gesto che aveva compiuto nei confronti della giovane vittima. Avrebbe cenato con la famiglia, come spiega Cronachedi.it e poi l’avrebbe fatta finita. Un piano ampiamente pianificato e che non ha permesso alcun intervento esterno. A far discutere è proprio quella misura cautelare dei domiciliari a suo carico, al posto del carcere, decisa per evitare la possibilità di un insano gesto in prigione ma che invece si è consumato proprio nella sua abitazione. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
IMPICCATO NEL GIARDINO DI CASA
Non ha retto il peso del dolore, non ha retto il peso del mancato perdono, non ha retto il peso della condanna, e alla fina Francesco Mazzega si è suicidato. Il 38enne che la sera del 31 luglio di due anni fa aveva ucciso la fidanzata, Nadia Orlando, è stato trovato impiccato nel giardino di casa. Lo hanno trovato nella serata di ieri, presso la casa dei genitori a Muzzana del Turgnano, dove viveva agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Come riferisce Il Messaggero Veneto, a scoprire il corpo ormai senza vita di Mazzega sono stati i parenti dello stesso, che hanno immediatamente allertato i soccorsi e i sanitari del 118. Arrivati poco dopo, questi hanno tentato di rianimarlo per circa 40 minuti, ma ormai era troppo tardi. Mazzega era stato condannato a 30 anni di carcere dal tribunale d’appello di Trieste, nella giornata di venerdì, con l’aggiunta di 3 anni di libertà vigilata una volta espiata la pena. I legali del condannato aveva annunciato l’intenzione di ricorrere in Cassazione, e nei prossimi giorni i giudici avrebbero anche dovuto esprimersi sulla richiesta del Procuratore generale Federico Prato, circa il ritorno in carcere del killer di cui sopra. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
NADIA ORLANDO: IL SUO OMICIDA, FRANCESCO MAZZEGA, SI E’ SUICIDATO
Si è tolto la vita Francesco Mazzega, il ragazzo che aveva ucciso l’ex fidanzata, Nadia Orlando, due anni fa. La notizia è giunta in questi ultimi minuti, dopo che lo stesso, nella serata di ieri, sabato 30 novembre, ha deciso di farla finita. Come riferisce TgCom24.it, Mazzega è stato ritrovato senza vita nel giardino della sua abitazione in Friuli, dove lo stesso si trovava agli arresti domiciliari. Un gesto estremo che giunge dopo che nella giornata di venerdì era arrivata la sentenza in appello da parte del tribunale di Trieste, che aveva confermato la condanna a trent’anni di reclusione per lo stesso Mazzega. L’omicidio era avvenuto il 31 luglio di due anni fa, quando Nadia Orlando, ventiduenne di Vidulis di Dignano, provincia di Udine, venne trovata soffocata a poca distanza dalla sua abitazione. L’aggressore non ha retto il peso della condanna, ma soprattutto, quello del gesto compiuto, ed ha deciso di farla finita, suicidandosi.
OMICIDIO NADIA ORLANDO: IL PENTIMENTO DI FRANCESCO MAZZEGA
Lo stesso Mazzega aveva parlato così in aula due giorni fa: “Non merito perdono. Ho paura anche a chiederlo, vista la gravità di quanto fatto”. Il killer, nelle sue dichiarazioni di fronte ai giudici, aveva spiegato di non capacitarsi del gesto compiuto, e di non riuscire più a sentir pronunciare il suo nome, essendo associato ad un fatto così grave. Dichiarazioni che non erano però state viste come un pentimento da parte della famiglia di Nadia, che attraverso l’avvocato Fabio Gasperini aveva fatto sapere: “dichiarazioni abbastanza generiche – le parole riportate da Fanpage.it – frasi di circostanza ancora del tutto insufficienti perché non spiegano i fatti”. Mazzega aveva strangolato la ragazza in auto, per poi girare tutta la notte con il cadavere a fianco, prima di costituirsi. Secondo il tribunale, la vittima avrebbe voluto lasciare il suo aguzzino, e questi, come ritorsione, l’ha ammazzata.