Pinotto Iacomino, il colpevole dell’omicidio di Ornella Pinto, è stato condannato all’ergastolo. L’uomo uccise l’ex compagna nella notte tra il 12 e il 13 marzo dello scorso anno all’Arenaccia, a Napoli. I due si erano separati, ma lui aveva tenuto con sé le chiavi della casa in cui la vittima viveva con il figlio: così, in quegli istanti, si è introdotto nell’appartamento con un coltello preso dal ristorante in cui lavorava e mentre il bimbo di tre anni dormiva nella stanza accanto, ha massacrato la donna. Poco dopo era fuggito in auto, ma tutti gli indizi fin da subito riconducevano a lui. È per questo motivo che si è costituito ai carabinieri in Abruzzo.
La Corte d’Assise, come riportato dal Corriere della Sera, nelle scorse ore, ha condannato l’uomo alla massima pena con l’accusa di omicidio volontario. Le tredici coltellate inferte alla vittima nel cuore della notte con un coltello che aveva portato con sé dal ristorante di famiglia non hanno lasciato dubbi in merito alla dinamica dei fatti.
Omicidio Ornella Pinto: la massima pena per l’ex compagno Pinotto Iacomino
Ornella Pinto, l’amata insegnante di 40 anni vittima di omicidio a marzo dello scorso anno, ha dunque avuto giustizia. L’avvocato Mino Capasso, che assiste i familiari della vittima, come riportato dal Corriere della Sera, ha espresso soddisfazione a seguito dell’emissione della sentenza. Resta, comunque, l’amarezza per il futuro del bimbo di tre anni, figlio della donna e dell’assassino Pinotto Iacomino, che è stato condannato all’ergastolo per omicidio volontario.
Il Tribunale dei Minori di Napoli aveva già privato l’uomo della podestà genitoriale diversi mesi fa. Il piccolo, che era nell’appartamento al momento del brutale assassinio, è stato affidato ad una zia materna. L’obiettivo dei familiari della vittima è quello di non fargli mancare cure e assistenza in virtù del profondo dramma vissuto in questi mesi.