Anche l’omicidio Pierina Paganelli al centro della puntata di Quarto Grado, in onda su Rete 4 dalle ore 21:20 di oggi, venerdì 13 settembre 2024. Sarà l’occasione per fornire le ultime notizie sulla vicenda, alla luce anche del recente scontro tra i vicini di casa e della decisione del tribunale del Riesame di Bologna di confermare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Louis Dassilva, unico indagato per il delitto.



Si incrociano accuse reciproche in via del Ciclamino: la moglie del senegalese Valeria Bartolucci chiede pubblicamente che Loris Bianchi – fratello della vicina Manuela, che tra l’altro è stata amante del marito – venga sottoposto a un test per la comparazione del Dna, suscitando la dura reazione della famiglia della vittima.



Infatti, l’avvocato Nunzia Barzan, che rappresenta i Bianchi, definisce «risibili e prive di qualsiasi fondamento» le accuse sull’omicidio di Pierina Paganelli mosse in tv nei confronti dei suoi assistiti, motivo per il quale sono in corso valutazioni in merito alle azioni da intraprendere a loro tutela.

OMICIDIO PIERINA PAGANELLI, LE PROSSIME TAPPE

Manuela Bianchi e il fratello Loris, è bene precisarlo, non sono mai stati indagati dalla procura di Rimini per l’omicidio Pierina Paganelli, ma l’inchiesta comunque non è chiusa. Si attendono le relazioni dei periti, come quella del professor Emiliano Giardina, che si è occupato dell’estrazione del Dna dai resti della scena del delitto per effettuare le comparazioni. Quel che si sa è che è stato individuato Dna maschile, ma pare che non sia stato confrontato con quello dell’indagato. Nella prossima udienza, in programma l’11 ottobre, davanti al gip di Rimini saranno acquisiti i risultati degli esami di laboratorio.



“GRAVI INDIZI SU LOUIS DASSILVA”

Nel frattempo, il criminalista Davide Barzan, consulente dello studio legale che assiste i fratelli Bianchi, ha fatto sapere ai microfoni di Fanpage che la decisione del Riesame di confermare il carcere per Louis Dassilva per l’omicidio Pierina Paganelli è una conferma ulteriore «che gli indizi nei riguardi dell’unico indagato sono gravi, precisi e concordanti». Per quanto riguarda l’alibi dei suoi assistiti, così come quello della nipote minorenne della vittima, è ritenuto «inattaccabile» visto che erano a casa, circostanza confermata «anche dai verbali di trascrizione delle intercettazioni».