Le indagini sull’omicidio di Pierina Paganelli fanno i conti non solo con la fisiologica complessità del caso e con il rischio di finire in un buco nell’acqua se non si trovasse la “prova regina” che conduce al killer, ma anche con dei possibili errori a partire dai primi interventi subito dopo il rinvenimento del corpo. Secondo quanto emerso nelle ultime settimane, sono almeno 2 i Dna maschili ignoti isolati sulla scena del crimine (non attribuibili all’indagato Louis Dassilva e rinvenuti sulla gonna della donna e su una parete), ma sulla loro identificazione graverebbero almeno due criticità: la “qualità” delle tracce – che sarebbe stato già complicato estrarre per via della muffa che si sarebbe formata sui vestiti della vittima – e l’ipotesi della contaminazione.



Al momento, infatti, nelle more delle comparazioni che saranno effettuate nei prossimi giorni dal genetista Emiliano Giardina – perito incaricato dal gip di Rimini di analizzare il materiale biologico di potenziale interesse a caccia di elementi che portino a risolvere il caso -, è impossibile escludere che quel Dna appartenga a chi è intervenuto dopo il delitto: soccorritori, in primis, e investigatori. Una eventualità, questa, che proverebbe plasticamente che quella scena, in realtà, non è stata isolata a dovere e preservata dal rischio di un inquinamento. Potrebbe indicare anche che le operazioni condotte a margine del ritrovamento del cadavere della 78enne non hanno rispettato i protocolli necessari a cristallizzare e “blindare” il teatro di un omicidio e i reperti ad esso collegati.



Omicidio Pierina Paganelli, analisi sul Dna per arrivare all’identità dei profili “Maschio 1” e “Maschio 2”

Oggi Quarto grado torna sul giallo di Pierina Paganelli e si interroga, ancora una volta, proprio sul nodo del Dna a caccia di una risposta alla spinosissima domanda: è del killer o di un soccorritore? Davide Barzan, consulente di Manuela Bianchi (nuora della vittima e amante dell’indagato Louis Dassilva) e del fratello di lei, Loris, a Fanpage ha dichiarato quanto segue sulle due tracce maschili in questione, denominate “Maschio 1” e “Maschio 2” in attesa delle comparazioni:Quei profili genetici potrebbero essere per esempio appartenenti a qualche soccorritore o ad agenti della polizia di stato che sono intervenuti nel garage la mattina del ritrovamento del cadavere della vittima”. 



La scena del crimine dove è stata trovata morta Pierina Paganelli quindi sembra essere stata potenzialmente esposta al rischio di una contaminazione e quindi di essere inquinata, un po’ come quanto sarebbe successo – secondo i consulenti dei familiari – nel caso di Liliana Resinovich. Nel giallo di Rimini, il terzo profilo maschile trovato dagli investigatori apparterrebbe a Dassilva ma sarebbe un dato pressoché insignificante essendo stato isolato su reperti sequestrati a casa sua, un coltello e dei pantaloni.

Loris Bianchi nuovamente in questura come persona informata sull’omicidio di Pierina Paganelli: “Ho dato i miei telefoni”

Nel frattempo, procede l’attività di indagine ad ampio spettro sull’eventuale connessione tra l’incidente occorso al figlio di Pierina Paganelli, Giuliano Saponi, e lo stesso delitto avvenuto appena 5 mesi più tardi, il 3 ottobre 2023 in via del Ciclamino. L’ipotesi su cui la Procura di Rimini vuole fare chiarezza è se i due eventi siano legati e, nello specifico, se ad agire contro figlio e madre sia stata la stessa persona.

Poche ore fa, Loris Bianchi, fratello della nuora di Pierina Paganelli, è tornato in questura ed è stato sentito come persona informata sui fatti. Attenzionato dal momento dell’omicidio insieme alla sorella e a Valeria Bartolucci, moglie dell’unico poi iscritto nel registro degli indagati, Louis Dassilva, si è detto sempre sereno e lo ha ribadito anche dopo il più recente colloquio con la Squadra mobile. Alla stampa ha dichiarato di aver risposto tranquillamente alle domande degli investigatori e di aver fornito i suoi due telefoni per una “verifica” che sarebbe durata circa 2 o 3 ore. Volevano vedere le cose dall’ultima volta sino ad adesso. Penso abbiano fatto una copia forense, ma le mie sensazioni le tengo per me. Hanno toccato entrambe le inchieste, incidente e omicidio (…). Hanno collegato le due cose… Non mi hanno chiesto di ricostruire i miei percorsi ma se sapevo quelli di altri…“.