Omicidio Pierina Paganelli: l’esame di almeno 7 reperti, contenenti possibili tracce utili a inchiodare l’assassino della 78enne, potrebbe scrivere la parola “fine” nell’intricato giallo di Rimini e chiarire, una volta per tutte, se davvero il profilo di Louis Dassilva corrisponde a quello del killer. Il 34enne senegalese, vicino di casa della vittima e amante della nuora, Manuela Bianchi, è l’unico finora indagato per l’uccisione dell’anziana, avvenuta il 3 ottobre scorso in via del Ciclamino, e si trova in carcere. Continua a negare ogni addebito, sicuro che presto gli elementi in mano agli inquirenti lo scagioneranno. Al suo fianco, l’irremovibile moglie Valeria Bartolucci che, dopo avergli perdonato il tradimento con l’amica e dirimpettaia, ora si trova a sua volta indagata per stalking ai danni di quest’ultima.



Secondo quanto ricostruito da Estate in diretta, al vaglio ci sarebbero diversi oggetti provenienti dalla scena del crimine e, in particolare, effetti personali della vittima tra cui occhiali, panno per pulirli, tablet con relativa custodia – su cui sarebbero state individuate presunte tracce ematiche – e la gonna che indossava quando è stata uccisa. 29 coltellate, in rapida successione, non le hanno dato scampo ed è difficile pensare che il killer non si sia ferito o non abbia lasciato la minima traccia di sé nel contesto di una così brutale aggressione. Un Dna maschile sarebbe stato isolato sugli indumenti di Pierina Paganelli e non solo: la possibile firma dell’omicida potrebbe essere impressa nell’impronta isolata sul muro prossimo al luogo in cui si è consumato l’efferato delitto, di fianco alla porta tagliafuoco dei garage sotterranei oltre la quale, la mattina del 4 ottobre, Manuela Bianchi avrebbe scoperto il cadavere della suocera.



Omicidio Pierina Paganelli, quali sono i reperti chiave che potrebbero incastrare l’assassino

Entrando nel vivo dell’attuale fase d’inchiesta, possiamo dire che al momento l’attenzione degli inquirenti si sta concentrando su 7 reperti del giallo. L’obiettivo è trovare un match che possa incastrare l’identità dell’assassino al mosaico di elementi finora raccolti, in particolare effetti personali di Pierina Paganelli contenuti nella borsa che aveva con sé al momento dell’omicidio e un bisturi, riporta Estate in diretta, che sarebbe stato sequestrato a casa di Louis Dassilva e Valeria Bartolucci e ora sottoposto ad analisi nel tessuto degli accertamenti tecnici irripetibili recentemente disposti.



Non si esclude che uno o più di questi reperti possano conservare la firma dell’assassino di Pierina Paganelli. Tracce del killer della 78enne potrebbero trovarsi sulla gonna della vittima così come su tablet, occhiali e astuccio, portafogli, agendina e borsa. Gli esami coinvolgeranno anche una parete della scena crimine ritenuta di notevole interesse investigativo perché presenterebbe una impronta verosimilmente riconducibile a chi ha assassinato l’anziana quella notte, mentre faceva ritorno a casa dopo un incontro con il gruppo di Testimoni di Geova di cui faceva parte.