Ancora un colpo di scena nell’indagine sull’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne ritrovata morta lo scorso 4 ottobre nel complesso residenziale di via del Ciclamino a Rimini. Lunedì, in tarda mattinata, Manuela Bianchi, nuora della vittima, è stata convocata in Questura per rendere “sommarie informazioni testimoniali”, come spiega Rimini Today. La donna era stata già più volte ascoltata dagli inquirenti della Squadra Mobile, diretti dal vice questure Davide Virgili. Infatti, era stata convocata dopo il ritrovamento del cadavere della suocera e in Tribunale dal sostituto procuratore Daniele Paci che coordina l’indagine.
Lunedì mattina Manuela Bianchi sarebbe arrivata in Questura senza avvocato. Si sarebbe trattato di un interrogatorio-fiume, essendo alle 20 di sera ancora dentro agli uffici di piazzale Bornaccini insieme al sostituti procuratore Daniele Paci, e gli agenti della squadra mobile. “È un colloquio per precisare alcuni elementi. La Bianchi non è indagata e al momento è stata sentita come persona informata sui fatti” ha confermato Davide Barzan, consulente dell’avvocato Nunzia Barzan, legale di Manuela, del fratello Loris Bianchi e Louis Dassilva, vicino di casa della vittima. Dunque, la donna non sarebbe indagata.
Omicidio Pierina Paganelli, “la testimonianza della nipote…”
Roberta Bruzzone, parlando della convocazione di Manuela Bianchi in Questura e della mancanza di indagati, spiega a Ore 14: “Ci sono anche degli adempimenti di natura formale. Comincia essere adesso una fase tecnica dell’inchiesta e probabilmente hanno voluto raccogliere elementi indiziali. Credo sia stata anche una scelta strategica e lungimirante da parte della Procura. È un’inchiesta che ha un impianto di matrice più indiziale. Le Procure possono dunque decidere di mantenere i soggetti su cui indagano a piede libero, liberi di parlare a destra e a manca. Se emetti una misura devi essere certo che il Gip te la validerà”.
Tornando invece all’omicidio della signora Pierina Paganelli, uccisa il 3 ottobre scorso nei sotterranei del suo palazzo in via del Ciclamino, la criminologa spiega: “Normalmente la nipote accompagnava Perina all’adunanza. Era una presenza consolidata e fatalità, proprio quella sera la presenza non si concretizza. Al momento, la testimonianza della ragazza ha un valore notevole. È avvenuto tutto in un arco temporale stretto. Se Loris (il fratello della nuora, ndr) fosse mancato anche 10 minuti dall’abitazione della sorella, magari la ragazzina in quei minuti poteva essere occupata in altro ed essere convinta che lo zio fosse rimasto a casa. Non è un dato inattaccabile dal punto di vista investigativo. Bisognerebbe capire cosa ha fatto davvero. L’adunanza finisce intorno alle 10 e quello è l’intervallo temporale interessante”.