OMICIDIO PIERINA PAGANELLI, LOUIS DASSILVA ESCE DAL CARCERE?
Louis Dassilva potrebbe uscire dal carcere: l’unico indagato per l’omicidio Pierina Paganelli ha chiesto la scarcerazione. Il suo legale, l’avvocato Riario Fabbri, ha presentato ufficialmente l’istanza, quindi il giudice lunedì procederà con l’interrogatorio in carcere, alla presenza di pm e difensori, poi prenderà la decisione.
Gli elementi a favore del vicino di casa di Pierina Paganelli, nonché amante della nuora della vittima, sono molteplici: ad esempio, non può essere collocato sulla scena del delitto con il Dna, perché non ci sono sue tracce, e non sarebbe l’uomo ripreso dalla telecamera di videosorveglianza vicina alla scena del crimine, visto che l’altezza non corrisponde.
Si attende un riscontro anche sul colore della pelle, previsto il 28 aprile, quando ci sarà la nuova udienza. Se l’esito negativo degli approfondimenti sul Dna erano previsti, per via della muffa sui vestiti che ha danneggiato irrimediabilmente il reperto, era inatteso l’esito sulla Cam3. Il quadro accusatorio secondo la criminologa Roberta Bruzzone, che fa parte del pool difensivo di Louis Dassilva, è debole.
“NON C’È NULLA SU LOUIS DASSILVA”
Ai microfoni di MowMag la criminologa ha fornito elementi clamorosi sul caso relativo all’omicidio Pierina Paganelli. Per quanto riguarda le indagini, ha criticato “la gestione della scena“, usando un eufemismo quando ha spiegato che non è tra quelle che l’anno entusiasmata di più da quando ha cominciato la sua attività.
Bruzzone ha fatto riferimento alla gestione del cadavere di Pierina Paganelli, informazioni sulla scena e reperti, che non sarebbero stati raccolti “debitamente“, ma avrebbero potuto fornire informazioni importanti. Per quanto riguarda il Dna, ha detto che “non c’è niente” e ha dato per sicura tale informazione. “Dal punto di vista biologico e dattiloscopico non ci sono elementi che collocano Dassilva su quella scena“.
SU OMICIDIO PIERINA PAGANELLI “MANUELA BIANCHI HA MENTITO PIÙ VOLTE”
Eppure, è l’unico indagato per l’omicidio Pierina Paganelli, aspetto che non riesce a spiegarsi Bruzzone, secondo cui, una volta caduta la questione della Cam3, “restano una serie di elementi certamente suggestivi“. La consulente della difesa ha fatto riferimento anche alla relazione tra l’indagato e Manuela Bianchi, spiegando che Dassilva non è l’unico con un possibile movente.
La criminologa ha riflettuto anche sulla svolta che vede la nuora della vittima indagata per favoreggiamento, arrivata “in un momento di grande fragilità dell’ipotesi accusatoria“. A tal proposito, ha rimarcato che la svolta è arrivata quando è emerso il risultato preliminare sulla Cam3 e che l’ex amante di Louis Dassilva “è un soggetto che ha mentito a più riprese“, quindi ritiene “improbabile” che si possa basare una condanna sulle sue dichiarazioni.