Louis Dassilva rompe il silenzio sull’omicidio di Pierina Paganelli. Il vicino di casa della donna uccisa nel condominio di via Del Ciclamino a Rimini, ai microfoni di Storie Italiane, ha raccontato quel che ha vissuto lo scorso 4 ottobre, quando è stato rinvenuto il cadavere della vittima. “Ero a casa. Avevo avuto un incidente con la moto, per cui ero in malattia. Non potevo andare a lavoro. Alle 8.00 Manuela Bianchi (la nuora dell’anziana, ndr) mi ha suonato, dicendomi che c’era il corpo di una signora steso nel garage. Era molto spaventava. Non riusciva a parlare. Ha detto quelle poche parole, poi è andata via”.
È così che l’uomo è sceso in garage. “Ero appena sveglio, sono sceso scalzo con l’ascensore perché a causa del dolore al ginocchio non potevo prendere le scale. Quando sono arrivato c’era il ragazzo del primo piano che faceva luce con il telefonino. Io mi sono avvicinato al corpo, ma non ho riconosciuto Pierina. In genere era sempre tenuta bene, truccata, coi capelli in ordine. In quel momento invece aveva i capelli tirati indietro, era stravolta. Un’immagine terribile. Ho preso le scale e sono arrivato al piano terra, ho chiamato l’ascensore per controllare tutti i piani e suonare per vedere se le persone del palazzo stavano bene. Dopo ho sentito Manuela piangere, lì mi ha detto che era Pierina”, ha ricordato.
OMICIDIO DI PIERINA PAGANELLI: IL RACCONTO DI LOUIS DASSILVA
Louis Dassilva non è iscritto nel registro degli indagati per l’omicidio di Pierina Paganelli, ma qualcuno nelle scorse settimane ha messo in dubbio che le sue ferite derivassero realmente da un incidente. “È accaduto il 2 ottobre, ci sono i referti. Sono stato in ospedale fino alle 4.00 di notte. Poi sono tornato a casa. Il giorno successivo mi sono svegliato e insieme a mia moglie abbiamo cercato delle informazioni su dove fosse la mia moto. Siamo riusciti a rintracciare il carrozziere e verso le 16.00 siamo andati lì a recuperare il mezzo. Dopo sono andato alla Polizia per rilasciare il verbale del mio incidente (che è stato stilato intorno alle 17.00, ndr)”.
È proprio quella sera che l’anziana è stata uccisa. “Siamo tornati a casa verso le 18.00. Dal balcone ho visto Loris Bianchi (il fratello di Manuela, ndr) e abbiamo parlato dell’incidente, poi sono andato da lui e abbiamo parlato dei ricambi della moto. Intorno alle 20.00 sono tornato a casa ma mi sono reso conto che mancava il cibo dei gatti, per cui sono sceso a prenderlo in garage e sono risalito”, questo il racconto della giornata. La morte della donna è avvenuta poco dopo le 22.00, proprio quando secondo la ricostruzione l’uomo era già nel suo appartamento.