Continua il mistero legato alla morte di Pierina Paganelli, la 79enne uccisa a Rimini davanti al garage di casa. A quasi quattro mesi dal suo omicidio non è ancora stato trovato l’assassino, e il giallo si infittisce ogni giorno che passa. Negli scorsi giorni sarebbe giunta una lettera anonima a Louis, vicino di casa di Pierina Paganelli, scritta probabilmente dalla stessa mano della lettera anonima inviata a Manuela, nuora della vittima. “Louis mi ha detto che non ha ricevuto una lettera – le parole di Valeria, compagna dello stesso – quindi non posso dirvi nulla, io so che quella lettera in casa non è entrata e lui a me non ne ha parlato”.



E ancora: “L’ho visto provato, stanco, esasperato, per tutti i sospetti, la gente che gli parla dietro anche a lavoro, le stesse cose verso di me. Io mi dichiaro estraneo a tutto, alla lettera anonima, si è detto che venisse da me, assolutamente, io non sono una persona che manda le lettere anonime, se devo dire qualcosa ti aspetto e te la dico, ma io non faccio scritte sui muri, robe da ragazzini 15enni, ne tanto meno mando missive anonime, mi son sempre prese le responsabilità in 50 anni della mia vita, non mi sono mai sottratta ne nascosta”.



OMICIDIO PIERINA PAGANELLI, VALERIA: “VOGLIO TORNARE NELL’ANONIMATO”

Valeria ha poi proseguito: “Non ne posso più, io voglio tornare nel beato anonimato che ero fino al 30 ottobre. Immaginatevi gli insulti che può aver ricevuto Louis sui social, lui ci va perchè è più tecnologico di me. Stamane sono andata al mercato a comprare la verdura e una signora ha fatto un passo di lato e mi guardava di sottecchi come se avessi ucciso qualcuno, ti rovinano la vita”.

“Quando un opinionista televisivo spaparanzato dice che il cerchio si stringe e qualcuno passerà il Natale dietro le sbarre fra questi quattro… mia mamma mi ha chiamato piangendo, tutta questa gogna mediatica è riuscita a mettere un sospetto anche nella mia famiglia”.



PIERINA PAGANELLI, L’INTERVENTO DI GIOVANNI TERZI: “LA PROCURA POTREBBE PARLARE”

“Io faccio l’infermiera – ha proseguito Valeria – la gente la curo e non ammazzerò mai nessuno in vita mia. Su di noi questo stigma di presunti assassini rimane sempre, diranno che ce la siamo cavati grazie agli avvocati. Finchè non arresteranno l’assassino saremo sempre guardati con sospetto”.

Giovanni Terzi aggiunge: “I cronisti fanno i cronisti, è normale indagare sulle persone più prossime a chi è stato ucciso, quindi una parola la Procura potrebbe dire, una cosa del tipo non c’è nessun indagato in questo momento, se no è chiaro che i giornalisti vanno alla ricerca. Tante volte succede che grazie ai giornalisti si scoprono le verità, quindi è vero che c’è la gogna mediatica ed è molto faticoso ma dall’altra parte c’è una procura e qualcuno che non dà alcuna formazione”.