Le indagini sull’omicidio di Pierpaolo Panzieri, il 27enne ucciso con 13 coltellate all’interno della sua abitazione di Pesaro, proseguono nel massimo riserbo. La difesa del presunto assassino, il 30enne Michael Alessandrini, amico d’infanzia della vittima, ha depositato una istanza di perizia psichiatrica in Procura affinché siano accertate le condizioni mentali del suo assistito, indagato per il delitto e arrestato in Romania dopo una fuga durata circa 30 ore. La criminologa Roberta Bruzzone, nel suo canale YouTube dedicato ai grandi casi della cronaca nera, ha tracciato un primo quadro psicologico relativamente al profilo del giovane accusato dell’omicidio, sottolineando un parere già espresso davanti alle telecamere della trasmissione di Milo Infante.



Secondo Bruzzone, la vicenda che coinvolge Alessandrini avrebbe una serie di lineamenti piuttosto frequenti e su cui occorre riflettere perché si tratterebbe di una sorta di “tragedia annunciata”. Come confermato dalla famiglia dell’indagato per l’omicidio di Pierpaolo Panzieri, infatti, il giovane soffrirebbe di problemi quali manie di persecuzione e ossessioni fin dall’infanzia. I genitori avrebbero tentato più volte di aiutarlo, ma in età adulta Michael Alessandrini avrebbe rifiutato ogni tipo di cura e assistenza. Mai prima del delitto, avrebbe però manifestato reazioni violente di tipo fisico, come precisato dal suo stesso avvocato Salvatore Asole. Le sue esplosioni di rabbia si erano limitate in precedenza all’ambito verbale, un segnale da non sottovalutare mai secondo la dottoressa Bruzzone.



Il parere di Roberta Bruzzone su Michael Alessandrini, presunto killer di Pierpaolo Panzieri

Secondo quanto emerso dalle testimonianze di alcuni vicini di casa della vittima, Pierpaolo Panzieri, la sera del delitto si sarebbe sentito qualcuno piangere dall’interno del suo appartamento. Non si esclude che la persona in lacrime potesse essere proprio l’amico di infanzia Michael Alessandrini, oggi indagato per il delitto del 27enne. “Probabilmente, nel momento in cui Alessandrini ha questa manifestazione di pianto, Pierpaolo Panzieri è già senza vita (…). Se i vicini sentono questo pianto nel cuore della notte, quindi successivo al delitto, questa è più una reazione di un soggetto che è consapevole di quello che ha fatto, quindi non ha una lettura psicotica della realtà“, ha commentato la criminologa Roberta Bruzzone.



L’esperta ha analizzato il profilo psicologico del presunto assassino nel corso di un approfondimento sul caso su YouTube, sottolineando alcuni aspetti della vicenda di Pesaro. “Sulla personalità di Michael Alessandrini è emersa tutta una serie di informazioni. A quanto raccontano i genitori, da quando era bambino versava in grandi difficoltà sul piano del funzionamento psicologico. Si parla di una ideazione paranoide con questa convinzione, via via sempre più solida e sempre meno negoziabile, di essere seguito. Era convinto che ci fosse una concentrazione di presenze malevole nella sua vita che lo spiavano e complottavano. (…) Secondo una conoscente ‘era fissato con i microchip che erano messi nella testa della gente’, altro elemento che porta in direzione di una problematica di matrice paranoidea“. Ora occorre capire, ha aggiunto Bruzzone, se la situazione di Alessandrini si inserisca nell’alveo di un disturbo che è in grado di scemare o escludere la capacità di intendere e di volere.