Il presunto killer di Pierpaolo Panzieri, Michael Alessandrini, cambia versione in aula sostenendo il movente passionale dietro l’omicidio commesso a coltellate la sera del 20 febbraio 2023 nell’appartamento della vittima a Pesaro. Lo riporta Il Resto del Carlino, secondo cui davanti al giudice Alessandrini avrebbe dichiarato di essere “innamorato” del 27enne e di aver reagito, colpendolo a morte, dopo essere stato respinto e deriso per i suoi approcci.
L’udienza davanti al gup si è tenuta a porte chiuse e Michael Alessandrini avrebbe reso una dichiarazione spontanea con il colpo di scena relativo al suo presunto interesse sentimentale nei confronti della vittima. Secondo la difesa, rappresentata dagli avvocati Carlo Taormina e Salvatore Asole, lo scenario descritto rimanderebbe a “un impeto del momento” e porterebbe alla potenziale esclusione dell’aggravante della premeditazione. “Ha provato un approccio con l’amico e, sentendosi rifiutato, ha poi reagito come sappiamo“, sintetizzano i difensori. La tesi di Alessandrini sarebbe quindi quella di un delitto passionale: “Questo significa che a parere nostro decadono le aggravanti – avrebbero dichiarato i legali, riporta ancora Il Resto del Carlino –, ed avendo presentato già domanda per il rito abbreviato ci aspettiamo che il dibattimento avvenga con questa formula“. Inizialmente, nella sua confessione Alessandrini aveva fornito un altro resoconto del presunto movente sostenendo di aver agito spinto dalla gelosia per una donna.
Omicidio Pierpaolo Panzieri, legali di parte civile: “Non siamo qui a farci prendere in giro”
Le nuove dichiarazioni e l’inedito movente fornito da Michael Alessandrini poche ore fa in udienza non ha convinto i legali di parte civile che, ricostruisce il quotidiano, parlano di “un sacco di bugie” da parte dell’uomo accusato di aver ucciso Pierpaolo Panzieri la sera del 20 febbraio 2023 nel suo appartamento di Pesaro. “Noi non siamo qui a farci prendere in giro da lui“, ha detto l’avvocato Fabio Anselmo, le cui domande sarebbero rimaste senza risposta da parte del presunto omicida.
Michael Alessandrini risponde del reato di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà, dai futili motivi e dalla premeditazione. Quella sera, invitato a cena dalla vittima, avrebbe sferrato contro Pierpaolo Panzieri oltre 20 coltellate e si sarebbe dato alla fuga finendo per essere rintracciato e fermato in Romania. Le dichiarazioni spontanee rese in aula da Alessandrini punterebbero a demolire l’architettura di aggravanti che potrebbero portarlo, in caso di condanna, alla pena dell’ergastolo. Davanti al gup avrebbe detto di aver portato con sé il coltello per giorni prima del delitto, e non solo quel giorno, “perché rapinato di tutto pochi giorni prima a Milano” e quindi per motivi di sicurezza personale. In merito al passaporto che aveva in tasca, per l’accusa indice della sua intenzione di fuggire dopo il delitto, avrebbe detto di non avere altri documenti se non quello. “Ha respinto i miei approcci ridendo – avrebbe dichiarato nella sua nuova versione sul movente dell’omicidio – e questo mi ha fatto pensare che allora era vera la sua amicizia con la ragazza. Non ci ho visto più“.