Chiesa una commissione d’inchiesta per l’omicidio di Piersanti Mattarella

Una Commissione d’inchiesta parlamentare per indagare sulle morti per mano del terrorismo mafioso, a cominciare da quella di Piersanti Mattarella. Il presidente della Regione Sicilia e fratello del presidente della Repubblica è stato ucciso nel 1980, a Palermo. Antonio Balsamo, presidente del Tribunale di Palermo, ha parlato all’Adnkronos della necessità di fare chiarezza. La stagione del terrorismo mafioso è “Una fase storica che inizia negli anni ’70 e si protrae fino al 1993, un periodo in cui Palermo è stata l’unica città del mondo occidentale nella quale, nel breve volgere di pochi anni, sono stati assassinati i vertici più rappresentativi del potere statale e del sistema politico”.



Nei giorni dell’omicidio di Mattarella, ucciso il 6 gennaio 1980 sotto la sua abitazione, Balsamo chiede a gran voce la costituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta che possa far luce su “molti punti ancora da comprendere e da esplorare, che non possono essere ricostruiti soltanto con l’attività giudiziaria.



Omicidio Piersanti Mattarella, caso ancora senza una verità

Antonio Balsamo, presidente del Tribunale di Palermo, ha chiesto che venga fondata una commissione parlamentare d’inchiesta nel rispetto delle famiglie delle vittime, che chiedono verità oltre che giustizia. A detta del presidente, “Il fatto di puntare anche sull’impegno di altre istituzioni, oltre a quelle giudiziarie, è anche una forma di rispetto e di impegno comune per questa esigenza di verità, che esprimono con grande coraggio i familiari delle vittime. Per loro, credo che sia altrettanto importante quanto la celebrazione dei processi. Perché ci sono una serie di limiti nel processo penale, che invece non impediscono l’accertamento di una verità storica condivisa”.



Per l’omicidio di Piersanti Mattarella come mandanti sono stati condannati all’ergastolo i boss della commissione di Cosa nostra, da Totò Riina a Michele Greco, oltre che Bernardo Provenzano a Bernardo Brusca, Pippo Calò, Francesco Madonia e Antonino Geraci. Nonostante le indagini, però, non si è mai riusciti ad arrivare ai sicari né i presunti mandanti esterni. I presunti killer, Giuseppe Valerio Fioravanti e Gilberto Cavallini, esponenti dei Nuclei armati rivoluzionari, sono stati assolti in via definitiva. L’inchiesta è stata riaperta nel 2018 della procura di Palermo ma ancora oggi è ad un punto fermo.