Respinta la richiesta di patteggiamento per il camionista tedesco Wolfgang Rieke che travolse e uccise il campione del ciclismo Davide Rebellin nel 2022. L’uomo, 63 anni, andrà a processo dopo il no del Tribunale di Vicenza all’istanza con cui la difesa aveva tentato di chiudere la vicenda dopo l’ok del pm a 3 anni e 11 mesi.



Rieke subirà quindi un regolare processo, riporta Ansa, con dibattimento che si aprirù il 27 maggio prossimo. La decisione è arrivata dopo il primo rigetto in udienza preliminare registrato nel febbraio scorso e, stando a quanto si apprende, è probabile che la sentenza arrivi in poco tempo data l’assenza di testimoni oculari. I primi ad essere sentiti, riferisce ancora l’agenzia di stampa, dovrebbero essere i consulenti tecnici delle parti, accusa e difesa. Rieke è imputato di omicidio stradale aggravato dalla fuga e dalla omissione di soccorso.



Rieke a processo per l’omicidio di Davide Rebellin: la ricostruzione del drammatico incidente

Davide Rebellin fu investito e ucciso il 30 novembre 2022 a Montebello Vicentino, alla guida del tir che lo avrebbe travolto senza dargli scampo il camionista Wolfgang Rieke che, dopo l’incidente, secondo la ricostruzione sarebbe rimasto circa 15 minuti a pochi metri dal corpo esanime del ciclista preoccupandosi soltanto di cancellare le tracce di sangue più evidenti prima di scappare. Per l’accusa, Rieke avrebbe messo in atto una serie di azioni per impedire che si risalisse a lui e per sviare le indagini: tornato a casa, avrebbe sostituito il rimorchio e lavato il mezzo per eliminare ogni evidenza dell’impatto.



A inchiodarlo, però, sarebbero state le immagini di sorveglianza della zona finite in mano agli inquirenti. Sentendosi con il fiato sul collo, ricostruisce Ansa, il 25 agosto scorso Rieke si sarebbe presentato spontaneamente al Brennero e sarebbe stato condotto in carcere a Vicenza dove sarebbe rimasto fino a pochi giorni fa, poi ai domiciliari con braccialetto elettronico. La famiglia di Davide Rebellin avrebbe già ricevuto un risarcimento dalla compagnia di assicurazione e avrebbe accolto la notizia del rigetto del patteggiamento con soddisfazione. “È stata una bella sorpresa – ha commentato il fratello del campione, Carlo -. Non ce lo aspettavamo, temevamo che il collegio, dopo la concessione degli arresti domiciliari all’imputato, acconsentisse anche al patteggiamento. Non possiamo che essere soddisfatti del fatto che, invece, i giudici abbiano deciso di andare avanti e di mandarlo a processo“.