Storie Italiane sta continuando a seguire la vicenda legata al presunto omicidio di Roberta Siragusa, la 17enne di Caccamo morta negli scorsi giorni, e per cui in carcere vi è il 19enne fidanzato Pietro Morreale. L’inviata del programma di Rai Uno ha raccontato quanto accaduto in cella nelle scorse ore: “Pietro Morreale ha tentato di dare fuoco alla cella in cui è rinchiuso attraverso una sigaretta e della carta igienica; non ci sono comunque dei problemi, non c’è stato altro se non tanto spavento. Ha cercato di dare fuoco per scappare, probabilmente un gesto, una dimostrazione, ma ancora una volta il fuoco si ripresenta, visto che sul corpo di Roberta vi erano evidenti segni di bruciature. Questa notizia della cella non è molto chiara – ha poi spiegato l’inviata – forse ha cercato di darsi fuoco, ma sappiamo che ha usato carta igienica e una sigaretta”.
Questa mattina dalle ore 11:30 si terrà il funerale della povera Roberta Siragusa, e sarà presente il fratello in moto, accompagnando la bara, in quanto la giovane vittima era appassionata di motociclismo e avrebbe voluto fare un lungo viaggio proprio con il fratello. Storie Italiane ha parlato brevemente anche con il parroco Don Domenico, che terrà la messa assieme al vescovo locale: “Sentiremo la parola del vescovo – ha spiegato – e sarà lui a dare il suo messaggio, siamo dispiaciuti”. Presente al funerale anche l’avvocato di famiglia: “Vogliamo assicurarle giustizia per quello che le è successo, lo sta chiedendo il mondo intero e i genitori hanno diritto ad averla in primis. La morte di Roberta ha posto un tema che purtroppo è attuale e dobbiamo come società riflettere sui rimedi per evitare che possa accadere di nuovo. Gli investigatori stanno raccogliendo elementi su elementi, c’è un quadro indiziario gravissimo, quanto prima scopriremo la verità”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
OMICIDIO ROBERTA SIRAGUSA/ AUTOPSIA NON CHIARISCE CAUSE MORTE, SERVONO NUOVI TEST
A “Storie Italiane” di oggi, mercoledì 3 gennaio 2021, si è tornati a parlare dell’omicidio di Roberta Siragusa, la 17enne trovata morta a Caccamo, in Sicilia, in un burrone. Ieri è stata una giornata davvero straziante per la famiglia, con l’esame autoptico iniziato alle 15 del pomeriggio e conclusosi alle 21, ma i dubbi non sono sciolti: al momento i medici non sono in grado di stabilire le cause esatte della morte. Soltanto gli esami tossicologici potranno fare ulteriore chiarezza, i cui esiti sono attesi per la prossima settimana. Il tronco di Roberta e le braccia erano stati interamente bruciati, le gambe solo parzialmente. La salma della giovane si trova ora in casa, con i genitori e la sua famiglia che non vogliono ricevere visite e preferiscono vivere insieme questo momento di grande dolore. Il funerale si terrà nella mattinata di domani, 4 febbraio 2021, presso la parrocchia Santissima Annunziata, con l’arcivescovo di Palermo che officerà la cerimonia. La Santa Messa sarà trasmessa anche via streaming per garantire il rispetto delle norme anti-Covid.
OMICIDIO ROBERTA SIRAGUSA, PIETRO MORREALE IN CARCERE
Ricapitoliamo quanto accaduto dopo quella tragica notte della scomparsa di Roberta Siragusa. La 17enne è stata trovata morta nella zona di Monte San Calogero, a Caccamo, in provincia di Palermo. Il suo cadavere è stato individuato in un burrone, parzialmente carbonizzato. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e le indagini sono condotte dai carabinieri con il coordinamento della Procura di Termini Imerese. Sono arrivati poi anche gli uomini della scientifica per eseguire i rilievi, insieme al medico legale e al pm di turno. Il ritrovamento è stato possibile perché Pietro Morreale, suo fidanzato di 19 anni, si è presentato in caserma e poi ha condotto i militari sul luogo dell’omicidio, dove è stato appunto trovato il corpo. Pur non avendo confessato, il Gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del ragazzo, che rimane quindi in carcere a causa dei gravissimi indizi nei suoi confronti; gli inquirenti temono infatti che lo stesso possa reiterare il reato e inquinare le prove.