Il programma di Rai Uno, Storie Italiane, ha intervistato Antonina Brancato, la nonna di Roberta Siragusa, 17enne trovata senza vita a Caccamo in provincia di Palermo, due giorni fa. Il fidanzato 19enne è stato di fermo nel carcere di Termini Imerese, accusato di omicidio e occultamento di cadavere, ma lo stesso si dichiara innocente, spiegando che Roberta Siragusa si sarebbe suicidata dandosi fuoco e poi cadendo nel dirupo. “Vogliamo giustizia – le parole della nonna della giovane vittima – pietro deve dire cosa è successo. Se non è stato lui chi?”.
“Lui ora si dichiara innocente – ha proseguito – lui era lì con lei. Tu porti i carabinieri da qualche parte allora tu sai. Deve dire quello che è successo”. Ora Pietro Morreale, il fidanzato di Roberta Siragusa, sentirebbe la mancanza della compagna: “Dice che le manca, perché non ci ha pensato prima? – si domanda la nonna della giovane – Roberta mi manca. Era l’unica nipote femminuccia”. Storie Italiane è tornata sul luogo del presunto delitto, mostrando la telecamera che evidenzia il doppio passaggio notturno di Pietro Morreale, a cui lo stesso non ha saputo dare alcuna spiegazione. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
OMICIDIO ROBERTA SIRAGUSA, PIETRO MORREALE: “SI È DATA FUOCO DA SOLA CON LA BENZINA”
Pietro Morreale, il 19enne in stato di fermo con l’accusa di aver ucciso la fidanzata, la 17enne Roberta Siragusa, ha parlato con gli investigatori, spiegando la sua versione dei fatti. Come riferisce l’Huffington Post, secondo Morreale la giovane vittima avrebbe fatto tutto da sola dopo un diverbio: “Roberta dopo una lite si è data fuoco con una bottiglia di benzina”, per poi aggiungere “Non l’ho uccisa”. Il pubblico ministero, nel provvedimento di fermo del 19enne di Caccamo (provincia di Palermo), aggiunge che “A seguito dell’evento l’indagato tentava dapprima di spegnere le fiamme e soccorrere la fidanzata ma poi sveniva. Ancora sotto choc abbandonava il cadavere nel luogo del rinvenimento e faceva ritorno a casa dove attendeva il risveglio dei genitori ai quali forniva la versione dei fatti”. Una versione che pare non convincere più di tanto gli inquirenti, anche perchè era più lecito ipotizzare una chiamata ai soccorsi e non un ritorno a casa, ma è anche vero che a volte lo stato di choc possa far fare cose impensabili.
OMICIDIO ROBERTA SIRAGUSA, PIETRO MORREALE: I DUBBI DOPO LE IMMAGINI DI SORVEGLIANZA
“In queste ore si conducono ulteriori accertamenti – scrivono ancora i magistrati sul caso – che potrebbero condurre alla ricostruzione precisa della vicenda così dimostrando la piena colpevolezza dell’indagato”. La Procura di Termini Imerese punta comunque il dito nei confronti di Pietro Morreale, sottolineando come le immagini “estrapolate dalle telecamere di videosorveglianza” siano “decisive”. A riguardo scrive così il pm: “Dalla visione dei filmati è stato accertato che la Fiat Punto di Morreale è transitata per due volte lungo la strada. Precisamente i video mostrano la Fiat Punto effettuare un primo passaggio verso il luogo del ritrovamento del cadavere alle 2.37 per poi ritornare alle 2.43. Successivamente si nota un secondo passaggio della medesima auto alle 3.20 con rientro alle 3.40. Questa circostanza non ha trovato alcun riscontro nella versione fornita dall’indagato”. Perchè quindi Morreale è ritornato sulla scena della morte un’ora dopo, e come mai non ne ha dato spiegazione agli inquirenti? Inoltre, sempre dagli incartamenti dei pm, emerge che la mattina seguente il decesso di Roberta Siragusa, Morreale abbia ricevuto una chiamata da un vicino di casa della ragazza per chiedere dove fosse la vittima, ma il 19enne ha risposto di non saperlo. Solo in seguito si è presentato alle forze dell’ordine: il giovane è accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.