Si chiamava Rosa Alfieri la giovane 24enne di Grumo Nevano, uccisa nella giornata di ieri dal vicino di casa Elpidio D’Ambra, arrestato nella giornata odierna a Napoli dopo una lunga fuga. Un delitto efferato che ha lasciato l’intera comunità sotto choc. Come ricostruito dalla trasmissione Ore 14, anche ieri, come era solita fare, Rosa aveva salutato il suo fidanzato e si era recata nel palazzo di proprietà del padre, distrutto dal dolore, il quale appena 15 giorni fa aveva affittato un locale proprio a colui che si sarebbe rivelato essere l’assassino della figlia. L’uomo, 31 anni, aveva trascorso l’ultimo periodo della sua vita in Spagna. In pochi lo conoscono, quasi nessuno lo aveva mai visto.
Quanto accaduto tra le 17 e le 18 di ieri pomeriggio non sarebbe ancora del tutto chiaro. E’ stato il padre di Rosa che non vedendola tornare a casa ed in assenza dell’auto nel cortile, si è preoccupato bussando alla porta di Elpidio per chiedergli se l’avesse vista. Da parte del 31enne un “no” secco. Il genitore sarebbe ritornato dopo circa un’ora e non trovando più nessuno avrebbe sfondato la porta trovando la figlia senza vita, in bagno. Da quel momento sarebbe scattata una caccia all’uomo terminata solo poche ore fa.
Omicidio Rosa Alfieri: le prime parole del fidanzato
Ai microfoni della trasmissione di Rai2, Ore 14, Tommaso, il fidanzato di Rosa Alfieri, appare ancora incredulo all’idea di non poter più rivedere la sua amata: “Era una ragazza solare, sorridente, super sorridente”, si è limitato a dire ancora scosso, “una ragazza molto forte, molto intelligente, me la voglio ricordare così”. C’è dolore e rabbia da parte dei tanti amici e parenti di Rosa, ma soprattutto dal padre.
“Quando hai a che fare con un predatore non c’è niente da fare”, ha commentato sconsolata la criminologa Roberta Bruzzone, “Il padre non ha motivo darsi delle responsabilità perché questo tipo di soggetti sono molto abili a manipolare gli altri”. A detta della Bruzzone, con il suo aspetto da bravo ragazzo avrebbe ingannato e fatto cadere nella sua trappola anche Rosa. “Un aspetto curato e rassicurante è proprio una strategia che utilizzano”, ha spiegato ancora la criminologa. Non è ancora chiaro se Rosa sia stata portata dentro l’abitazione con l’inganno o con la forza. La vittima sarebbe stata trovata con un foulard in bocca ed una sciarpa attorno al collo, segno che il suo assassino voleva che lei non urlasse. Infine l’avrebbe soffocata.