Rosaria, la figlia di Rosa Gigante, è stata intervistata dalla redazione di Ore 14, diretto da Milo Infante. Ai microfoni di Rai 2 ha detto che l’unica cosa che “chiediamo è giustizia e verità, vogliamo sapere come ha fatto ad entrare a casa di mamma perché lei non apriva a nessuno, aveva problemi di vista e non apriva mai”. La figlia non crede all’ipotesi del chiarimento, perché “non ha mai fatto entrare in casa nessun estraneo”.



“Mancava la sua posta”, conferma la figlia di Rosa Gigante, ed anche la fede che “portava sempre, di notte e di giorno. È quella che le abbiamo fatto per i 50 anni di nozze”. Complessivamente, però, “la casa ora è sequestrata e non sappiamo se hanno rubato altro. Vogliamo solo giustizia e non sappiamo niente”. Vicino a Rosaria, il legale della famiglia Hilarry Sedu, ha confermato che in merito alla morte di Rosa Gigante, “non escludiamo nessuna idea, ci sono indagini in corso e cerchiamo più testimonianze possibili per dare supporto alla procura. Abbiamo una fondata ragione per pensare che (Stefania Russolillo) non abbia agito da sola, almeno nella prima fase della colluttazione potrebbe esserci stata un’altra persona con lei. Non possiamo escludere nulla e sicuramente le indagini daranno il loro frutto”. (Agg di Lorenzo Drigo)



Cosa è successo a Rosa Gigante

I dettagli finora emersi sull’omicidio della 72enne Rosa Gigante a Napoli restituiscono la fotografia di un crimine efferato dietro cui non si escluderebbe l’ipotesi della premeditazione. La donna, madre del salumiere Donato De Caprio diventato una star di TikTok, sarebbe stata aggredita nella sua abitazione di Pianura, a Napoli, e il corpo presenterebbe segni evidenti di una morte violenta e un principio di combustione. Ma non sarebbe tutto: nel quadro del brutale delitto, si innestano altri particolari agghiaccianti come quelli descritti dalla sorella della vittima, Giovanna, ai microfoni de La vita in diretta.



Gli inquirenti hanno fermato una donna, Stefania Russolillo, vicina di casa 47enne di Rosa Gigante e attualmente indagata per l’omicidio. In sede di interrogatorio, avrebbe reso una parziale confessione svelando il suo livore nei confronti della vittima per la presunta sottrazione della posta, uno scenario che l’avvocato della famiglia di Rosa Gigante, Hillary Sedu, ritiene altamente improbabile ipotizzando, invece, che la 47enne abbia tentato un furto nell’abitazione poi sfociato nel sangue. Al momento, dinamica e movente restano comunque incerti. Un contributo prezioso alle indagini arriverà dall’autopsia, disposta per le prossime ore, mentre si fanno strada diverse testimonianze di residenti della zona che indicano Stefania Russolillo come avvezza a “intrufolarsi nelle case degli anziani per derubarli”. Racconti ora al vaglio delle autorità.

La sorella di Rosa Gigante: “Un laccio alla gola…”

Intervistata da La vita in diretta, la sorella di Rosa Gigante, Giovanna, ha raccontato alcuni particolari scioccanti riguardo al ritrovamento del cadavere della 72enne. Rosa Gigante, ipovedente, sarebbe stata aggredita in casa sua a Pianura, quartiere di Napoli, uccisa e infine parzialmente bruciata. Sul corpo sarebbero evidenti segni di un principio di combustione, ma non è tutto. Secondo quanto riferito dalla sorella della vittima, gli inquirenti avrebbero trovato “un laccio delle punture legato alla gola” (emostatico) con cui l’anziana potrebbe essere stata strangolata.

La sorella di Rosa Gigante sostiene di aver parlato con lei al telefono intorno alle 11:30, orario di poco precedente a quello in cui si sarebbe consumato il delitto. La parente della vittima ha pochi dubbi: stando al suo punto di vista, ad uccidere Rosa Gigante sarebbe stata la vicina poi fermata, Stefania Russolillo, a suo dire intenzionata a rubare approfittando dei problemi di vista dell’anziana. “Mia sorella non vedeva, non frequentava nessuno e veniva solo a casa mia. Viveva sopra, non aveva niente“. Nelle ultime ore è emersa una delle ipotesi dietro l’omicidio avanzata dall’avvocato della famiglia, Hillary Sedu, ai microfoni dell’Ansa: “Riteniamo che l’indagata sia salita a casa della vittima per compiere un furto, pensando che la povera Rosa custodisse i frutti del successo del figlio“, Donato De Caprio, salumiere diventato un noto food influencer sui social e in particolare su TikTok con un seguito di milioni di follower. Al momento non sarebbe emerso il profilo di eventuali complicità nel delitto, ma il legale dei parenti della vittima non esclude che chi ha ucciso Rosa Gigante si sia servito dell’aiuto di qualcuno.