Storie Italiane ha aperto con il caso di Rosina Carsetti di Montecassiano, la donna uccisa il 24 dicembre di tre anni fa e per cui è stato condannato all’ergastolo il nipote Enea Simonetti. L’avvocato Olindo Dionisi, legale difensore della signora Arianna (figlia della vittima) ha spiegato: “La mia assistita corresponsabile dell’omicidio? E’ la tesi della procura che noi contrastiamo, abbiamo ottenuto l’assoluzione per omicidio in primo grado, aveva 8 capi di imputazione, è stata assolta da 7 e noi difenderemo in Appello le argomentazioni della sentenza in primo grado”.
La difesa di Enea dice che il ragazzo non era presente durante l’omicidio, rimane quindi il mistero del perchè questa signora sia stata assassinata: “Noi non siamo qui per dare risposte – ha aggiunto l’avvocato – le risposte devono darle i giudici, il cartello accusatorio è stato smontato, prevedeva la cooperazione di tre persone fra cui la mia assistita, noi dobbiamo difendere i nostri assistiti non dire quello che è successo”.
OMICIDIO ROSINA CARSETTI, LUGLI E PARIETTI PERPLESSI
In studio a Storie Italiane, il noto giornalista Massimo Lugli appare però perplesso: “A mio modestissimo parere questo è un piano di famiglia: o c’è figlia e nipote o nessuno, quindi sono molto perplesso. Io la figlia la vedo come organizzatrice, che abbia un ruolo dirigenziale, quindi come possiamo pensare che non vi sia quanto meno un concorso?”, e anche Alba Parietti si dice stupita per il fatto che la madre di Enea sia stata di fatto assolta su tutti i capi di imputazione ad eccezione di quello di simulazione di reato, che poi aggiunge: “Non c’è stato risposta alla sua denuncia, lei aveva denunciato ma le hanno detto ‘ritorni più tardi’”.
L’avvocato del marito di Rosina, Enrico, ha aggiunto: “Il signor Enrico non ha collaborato all’omicidio e non sono emersi elementi volti a suffragare la sua presenza sul luogo al momento dell’omicidio o che abbia compartecipato, visto o sentito”. Secondo l’avvocato di Enea Bastianini: “Siamo convinti della sua innocenza, la ricostruzione di quanto accaduto non corrisponde ai fatti. La sentenza di primo grado non fa chiarezza su ciò che è accaduto”.