Negli studi di Mattino 5 si è tornati a parlare della povera Saman Abbas, la 18enne trovata senza vita in un casolare abbandonato nelle campagne di Novellara, e che forse è stata assassinata dalla famiglia per aver rifiutato un matrimonio combinato. Da alcune immagini si notano i famigliari di Saman Abbas con un sacchetto azzurro in mano, che forse potrebbe essere collegato proprio alla morte della giovane.
“A cosa possa essere servito il sacchetto? Difficile dirlo – ha commentato Anna Vagli, nota criminologa, in collegamento con Mattino Cinque – queste immagini ci restituiscono un’attività difficilmente spiegabile. Forse una volontà ancora in decisione su come occultare il corpo quindi è possibile che si siano muniti di diverse attrezzature“. Sul padre di Saman Abbas, che continua ad essere in Pakistan, Anna Vagli ha aggiunto: “Se negano l’estradizione non pagherà mai...”, un’amara verità.
ANNA VAGLI SU SAMAN ABBAS, CANTA: “PROCESSO ESTRADIZIONE UNA COMICA”
Emanuele Canta, in collegamento proprio da Novellara, davanti al casolare dove è stato rinvenuto il cadavere di Saman Abbas, si è soffermato proprio sulla questione estradizione: “Estradizione padre? E’ una comica, non si va mai avanti, siamo al decimo rinvio, non si è mai riuscito ad arrivare al dunque e nemmeno parlare della questione. Il 7 febbraio ci sarà la nuova udienza ma quel giorno si deciderà anche sulla scarcerazione, vedremo se il tribunale riuscirà a riunirsi. Della madre non si ha nessuna traccia e si ha il forte sospetto che la donna sia protetta dalla rete di amici molto potente in quella regione”.
Dallo studio fanno notare: “Non ci sono accordi bilaterali fra Pakistan e Italia in merito all’estradizione di Shabar Abbas, quindi c’è il rischio che questo crimine rimanga impunito”. Vedremo se fra quattro giorni il tribunale deciderà appunto per l’eventuale estradizione o, clamorosamente, la scarcerazione del padre di Saman Abbas. La sensazione è che la parola fine a questa vicenda non sarà messa in tempi brevi.