Dopo poco più tre anni dall’omicidio Saman Abbas – avvenuto il primo maggio del 2021 in quel di Novellara, vicino a Reggio Emilia – si è conclusa la fuga (e latitanza) della madre Nazia Shaheen che aveva lasciato l’Italia immediatamente dopo la scoparsa della 18enne dandosi alla latitanza in Pakistan, arrestata poi lo scorso 31 di maggio: inizialmente con lei c’era anche il marito Shabbar Abbas che è stato estradato già lo scorso anno e sta scontando – esattamente come farà ora anche la moglie – l’ergastolo.



Oltre ai due genitori, si ritiene che all’omicidio della 18enne avrebbe partecipato anche lo zio Danish Hasnain – al quale è stata inflitta una pena a 14 anni di reclusione -; mentre in primo grado sono stati scagionati dall’iniziali accuse i due cugini della vittima, Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq.



La ragazza – in quella notte tra il 30 aprile e il primo maggio di tre anni fa – venne accompagnata da Nazia Shaheen e Shabbar Abbas in un campo poco distante da casa loro: la giovane venne strangolata (probabilmente dalla madre) e il suo corpo occultato in un casolare abbandonato a poco meno di un chilometro di disatnza dalla casa della famiglia Abbas, dove venne poi ritrovato un anno più tardi.

Omicidio Saman Abbas, la madre in fuga per tre anni prima della cattura

Subito dopo la sparizione della figlia – come dicevamo anche prima – sia Nazia Shaheen che il marito avevano lasciato l’Italia per raggiungere alcuni parenti in Pakistan: lì sarebbero riusciti a rimanere nascosti per diverso tempo; almeno fino allo scorso 31 di maggio (22 novembre dell’anno prima, per il marito) quando la donna era finita in manette. Secondo quanto riferisce RaiNews il volo per riportarla in Italia da Islamabad sarebbe già partito, mentre la donna è attesa all’interno di un carcere emiliano per scontare – esattamente come il marito – l’ergastolo per l’omicidio della figlia.



La Procura della Repubblica del capoluogo, guidata dal procuratore Calogero Gaetano Paci – spiega una nota condivisa da RaiNews –, ha ottenuto l’estradizione in seguito una intensa attività di cooperazione giudiziaria internazionale, svolta con l’essenziale supporto del Ministero della Giustizia italiano e dell’Ambasciata italiana ad Islamabad“.

Il ministro della Giustizia italiano Carlo Nordio – da conto suo – in una nota ha ringraziato le “autorità pakistane per aver compreso l’importanza” del mandato di cattura per “assicurare una piena giustizia” all’omicidio Saman Abbas: “Con l’estradizione [di] Nazia Shaheen, in arrivo oggi in Italia – cantina e conclude il ministro -, si compie un fondamentale passo in avanti per il percorso di giustizia per la giovane 18enne di origini pakistane barbaramente uccisa il 1° maggio del 2021″.