Nazia Shaheen, madre di Saman Abbas, è stata rintracciata e arrestata in Pakistan nel maggio scorso, dopo 3 anni di latitanza. Ora attende l’estradizione, un iter complesso a cui era stato sottoposto prima suo marito, Shabbar Abbas, per rispondere in Italia dell’accusa di aver ucciso la loro figlia 18enne a Novellara nel 2021. Secondo i giudici della Corte d’Assise di Reggio Emilia che hanno emesso la sentenza di primo grado a loro carico, condannandoli entrambi all’ergastolo, i genitori di Saman l’avrebbero “letteralmente accompagnata a morire dopo aver firmato la sua condanna a morte per impedirle la fuga.



Complice nell’omicidio di Saman, secondo la giustizia italiana, lo zio della ragazza, Danish Hasnain, contro il quale Shabbar ha poi puntato il dito accusandolo di aver mentito nel dichiarare che lui e sua moglie avrebbero partecipato attivamente all’omicidio fin dalla fase di preparazione. Assolti i due cugini di Saman finiti alla sbarra con loro, Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq.



Omicidio Saman, Nazia Shaheen verso il rientro in Italia: era latitante dal 1° maggio 2021

La madre di Saman Abbas era latitante dal 1° maggio 2021, partita alla volta del Pakistan all’indomani dell’uccisione della 18enne insieme al marito e padre della vittima, Shabbar Abbas. L’uomo è stato rintracciato per primo, arrestato e presente al processo di primo grado che si è concluso pochi mesi fa con la condanna all’ergastolo per lui e sua moglie – allora ancora irreperibile – e con una pena di 14 anni di reclusione a carico del parente Danish Hasnain.

Secondo quanto emerso a margine della cattura per l’omicidio Saman, la madre della ragazza sarebbe stata stata trovata in un villaggio ai confini con il Kashmir, individuata dopo oltre 3 anni di ricerche nell’ambito delle attività d’indagine svolte in collaborazione con l’Interpol e la Polizia Federale pachistana.



Omicidio Saman: le accuse di Shabbar Abbas, il padre condannato all’ergastolo con sua moglie Nazia

Dopo la sentenza di primo grado emessa a loro carico a Reggio Emilia, Shabbar ha parlato ancora per cercare di difendere se stesso e sua moglie dalle gravissime accuse che li hanno portati processo, condannati alla massima pena prevista dal nostro ordinamento. All’arresto della madre di Saman è seguito il suo trasferimento a Islamabad per le procedure di estradizione a cui lo stesso coniuge era stato sottoposto un anno prima, nel 2023, per essere ricondotto in Italia e presenziare al processo.

Shabbar Abbas ha puntato nuovamente il dito contro i parenti coinvolti con loro nell’inchiesta sull’omicidio di sua figlia, anzitutto sullo zio di Saman, Danish Hasnain, accusato di essere l’esecutore materiale del delitto e condannato a 14 anni di reclusione. Secondo il padre della 18enne uccisa nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio 2021, l’uomo avrebbe agito con la complicità dei due cugini della vittima che invece la Corte d’Assise di Reggio Emilia ha assolto.