Nella serata di ieri il programma di Rai Uno, Porta a Porta, ha dedicato ampio spazio al caso di Santo Romano, il 19enne ucciso a Napoli negli scorsi giorni da un minorenne. “Lui stava andando via, quando sente urlare, gli viene lanciata una pietra contro, la vittima lo raggiunge assieme ad altri 4 amici che iniziano a picchiarlo, uno di loro estrae un coltello e a quel punto lui, che ha problemi psichiatrici che aveva ua pistola, che non doveva avere, estrae la pistola”.



Questa la versione dell’avvocato del 17enne, che ovviamente si scontra con la tesi dell’accusa. In collegamento vi era Mena De Mare, la mamma di Santo Romano, che ha risposto così alla difesa: “Mio figlio era sceso tranquillamente una sera per andare a festeggiare con gli amici visto che lui si chiama Santo ed era il giorno di Ognissanti”.



OMICIDIO SANTO ROMANO, LA MAMMA: “STAVA SOLO FESTEGGIANDO”

La mamma ha proseguito: “E’ sceso, hanno avuto questa lite per questa scarpa che tra l’altro non è stato nemmeno mio figlio ma l’amico a calpestare, che ha chiesto scusa ed ha anche chiesto di volerla pulire questa scarpa”.

A fianco della mamma di Santo Romano vi era l’avvocato della famiglia, che ha aggiunto: “Credo che sia opportuno fare qualche precisazione. La versione dell’avvocato dell’indagato è ovviamente frutto della ricostruzione dell’indagato e la famiglia contesta in toto questa ricostruzione”. Quindi ha proseguito: “Io vorrei puntare un attimo su un particolare, per giorni la famiglia ha sentito di ricostruzioni basate su presunti filmati o fotogrammi che avrebbero immortalato condotte ascrivibile a Santo Romano.



OMICIDIO SANTO ROMANO, LE PAROLE DELL’AVVOCATO DELLA FAMIGLIA

E ancora: “Oggi questo fotogramma è fortunatamente è uscito e nella didascalia della polizia italiana si dice che una persona che sembrerebbe essere Santo Romano, gesticola, poi sembra lanciare qualcosa e poi si dirige verso un punto non precisato in quanto nascosto dagli alberi e quindi non c’è altro. Si è detto che Santo Romano avrebbe aggredito a pietrate con gli amici il ragazzo, poi si è detto che una folla avrebbe attorniato l’auto di quel ragazzo, si è detto di coltelli e aggressioni fisiche”.

“Quel fotogramma immortala un ragazzo da solo a piedi che si dirige per fare da paciere per un litigio stupido per una scarpa, per essere poi stato ucciso con un colpo di pistola al petto, questo è avvenuto, null’altro”. La mamma di Santo Romano ha ripreso la parola: “Non mi sono mai preoccupata di questi ambienti, io sono sempre stata dietro a mio figlio e poi San Sebastiano è sempre stata una zona molto tranquilla, ma erano persone di altri quartieri, visto che il ragazzo non era di San Sebastiano”.

OMICIDIO SANTO ROMANO, LE PAROLE DELLA DOTTORESSA SALERNO

In studio a Porta a Porta vi era anche la dottoressa Lidia Salerno, presidente del tribunale dei minorenni di Roma: “Io spero che resti a 18 anni la maggiore età e non a 16 – le prime parole della dottoressa – bisogna iniziare a pensare al contesto in cui vivono e in cui sono vissuti, qual è l’immagine che hanno della società e dei valori, è tutto votato a consumismo e prestigio e probabilmente questi ragazzi sono collegati ad ambienti malavitosi perchè avere una pistola a portata di mano in macchina, c’è qualche collegamento, quindi c’è anche l’ipotesi di fronteggiare bande rivali e questa è la mentalità in cui crescono”.

Daniele Piervincenzi, noto giornalista Rai, aggiunge: “Quella del napoletano è una realtà specifica, soprattutto in questa epoca quando c’è stato l’avvicendamento, i grandi boss sono stati tutti catturati o morti, adesso c’è una nuova leva di giovani boss, che forse sono ancora più violenti, prima le armi non circolavano così facilmente, adesso questi giovani organizzazioni criminali che si rifanno a quelle precedenti sono tutti armati e purtroppo hanno anche una esperienza di strada che gli permette di utilizzarle queste armi”.