Storie Italiane ha trattato stamane il caso di Santo Romano, il 19enne ucciso a Napoli negli scorsi giorni per una scarpa sporca. Il programma di Rai Uno ha avuto in collegamento la zia del povero ragazzo, che ha raccontato: “Oggi è l’ultimo saluto che possiamo dare a Santo Romano – le parole in diretta su Rai Uno – non dormiamo più e non mangiamo più da quando è successa questa cosa, non riesco a ragionare. Noi chiediamo giustizia, questo ragazzo aveva 14 capi di imputazione precedenti a Santo Romano, noi non vogliamo giudicare o dare perdono ma stringerci attorno alla famiglia, anche se in questo momento mio nipote non c’è più”.



La zia ha aggiunto, riferendosi agli amici di Santo Romano che in questi giorni sono usciti allo scoperto: “Questi sono ragazzi che giocano assieme a calcio da quando avevano 4 anni, sono ragazzi che quando raccontano questo fatto ti guardano negli occhi, sono fieri, non hanno paura di niente, non hanno paura di quello che stanno dicendo perchè dicono la verità”.



OMICIDIO SANTO ROMANO, BORRELLI: “NON METTIAMO SULLO STESSO PIANO KILLER E VITTIMA”

Borrelli, in collegamento a Storie Italiane, aggiunge: “Il ragazzo ha dei precedenti, è stato ritenuto in parte incapace di intendere e di volere, avrebbe addirittura una sorta di pensione, sicuramente qualcosa non ha funzionato questo ragazzo non poteva stare per strada. Santo Romano era incensurato, stiamo parlando di un ragazzo che non aveva alcun precedente, che lavorava, faceva il calciatore, aveva la fidanzata ed era un pezzo di pane. L’altro aveva invece svolto diversi crimini, alcuni denunciati dai genitori. Non trasformiamo tutto in unico ministero con il rischio di far apparire uguali vittima e carnefici”.



“Oggi alle ore 16:00 si celebreranno i funerali di Santo Romano, questo ragazzo che ha ucciso il giovane risulta essere andato al bar a festeggiare, quindi non derubrichiamo questo omicidio, lui era molto lucido quando ha sparato, quindi tutto questo ci deve far comprendere che c’è l’ennesima vittima innocente e l’ergastolo lo stanno già scontando la mamma e il fratello di Santo Romano”. A Storie Italiane, Marziale, grande esperto di problematiche giovanili, aggiunge: “Basta rifugiarsi nella perizia psichiatrica, un ragazzo con disturbi va curato in strutture idonee o in carcere ma spesso le perizie psichiatriche li lasciano liberi in giro”.

OMICIDIO SANTO ROMANO, LE PAROLE DEL PADRE DEL PRESUNTO KILLER

Storie Italiane ha parlato anche con il padre dell’omicida, che ha inviato una lettera alla mamma di Santo Romano: “Ho scritto una lettera, io e mia moglie, abbiamo scritto tutto ciò che volevamo dire. Ora toccherà alla giustizia fare il suo corso, noi abbiamo chiesto scusa. Stiamo male per Santo Romano che non ci sarà più e stiamo male per mio figlio che deve affrontare questa situazione, si è spenta una vita anche per noi, siamo anche noi genitori.

Il papà del presunto killer di Santo Romano ha aggiunto: “Non ce la facciamo a parlare direttamente con loro perchè sappiamo cosa significa, non è che non ci importa nulla. Noi abbiamo fatto di tutto per nostro figlio, la mamma lo ha fatto richiudere, abbiamo fatto di tutto, ma noi non siamo pregiudicati o assassini, queste cose non le accetto. Se mio figlio ha sbagliato deve pagare”. La zia di Santo Romano ha concluso: “Noi chiediamo un processo e la giusta condanna, saranno i giudici a giudicare”.