Un nuovo indagato, il sesto, nell’inchiesta sull’omicidio di Selavdi Shehaj avvenuto a Torvaianica. Lo riporta Repubblica, secondo cui il nuovo nome iscritto sarebbe quello di un connazionale della vittima accusato di concorso in omicidio, reato per il quale a Frosinone è in corso il processo a carico di Giuseppe Molisso, Enrico Bennato e Raul Esteban Calderon (quest’ultimo già alla sbarra anche a Roma, accusato di essere il killer di Fabrizio Piscitelli noto “Diabolik”).



L’uccisione di Selavdi Shehaj, 38enne di origini albanesi conosciuto come Simone o “Passerotto”, avvenne in un agguato allo stabilimento Bora Bora il 20 settembre 2020, freddato con due colpi di pistola calibro 7,65 al collo. Secondo l’accusa, Bennato e Calderon sarebbero stati esecutori materiali dell’omicidio e per quella sparatoria in spiaggia, ricostruisce la Tgr Lazio, risultano imputati anche Guido Cianfrocca, che per i pm avrebbe reperito l’arma del delitto, e Luca De Rosa, accusato di aver fornito la moto ai sicari.



Sesto indagato nell’inchiesta sull’omicidio di Selavdi Shehaj a Torvaianica

La notizia dell’iscrizione di un sesto nome nel registro degli indagati per l’omicidio del 38enne albanese Shehaj Selavdi è stata data in Corte d’Assise dal pubblico ministero Francesco Cascini, riporta Tgr Lazio, durante la recente udienza del processo. Il pm avrebbe inoltre parlato della nuova informativa del Nucleo Investigativo dei Carabinieri e dalla Squadra Mobile e stando a quanto ricostruito il nuovo indagato sarebbe un connazionale della vittima la cui posizione sarebbe ora al vaglio della Procura.



Repubblica riporta un passaggio della pubblica accusa secondo cui “l’omicidio di Shehaj va inquadrato nell’ambito di una lunga scia di fatti di sangue cominciata il 7 agosto 2019 con l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. A quello, il 14 novembre 2019 segue il tentato omicidio di Leandro Bennato“. Il 20 settembre 2020, nel cuore del litorale laziale, l’agguato al 38enne noto come Simone o “Passerotto”. La sua uccisione, secondo i magistrati, riporta ancora la Tgr, rientrerebbe nel contesto di una faida esacerbata dalla morte di Piscitelli. La sentenza sarebbe attesa per il prossimo 3 giugno.